Confesso che questo mese non mi aspettavo un numero di AudioReview migliore dei precedenti, tutti ricchi di prove e di articoli di rilievo. Ebbene, c’è chi afferma che AR 428 è una delle migliori riviste degli ultimi anni.
Ringrazio tutti i redattori di AR che hanno permesso di raggiungere questo risultato ed i lettori che con i loro apprezzamenti ci spingono a dar sempre il massimo. Grazie!
Tanto per non rimanere nel vago, ecco cosa mi ha scritto uno dei lettori più eminenti tra quelli che ci onorano di attenzione e di supporto acquistando puntualmente la rivista. Si tratta di un operatore del settore, noto ingegnere e divulgatore, a suo tempo direttore di una testata allora molto apprezzata:
Caro Mauro,
sono qui come mia consuetudine a ringraziarti…
Questa volta desidero però aggiungere un commento all’articolo di Montanucci sul test della TRITIM: trovo l’articolo eccellente, chiaro ed esaustivo su un argomento non facile. Il mio incondizionato plauso.
Un affettuoso abbraccio
Fulvio
Anch’io ho apprezzato molto l’articolo in cui Fabrizio Montanucci affronta il tema della “distorsione di intermodulazione dinamica” e del difficile test della TRITIM, di cui descrive la genesi e la corretta interpretazione, legando i dati di laboratorio a quanto sperimentabile in sala d’ascolto. Ricordo che l’articolo è il terzo della serie “Il suono delle misure: gli amplificatori”.
A sua volta l’autore dell’articolo sulla TRITIM, Fabrizio Montanucci, si è complimentato con Rocco Patriarca, autore di un altro importante servizio pubblicato in questa stessa rivista, dal titolo: “Bluetooth – Le ‘nostre’ verità”. Ecco l’introduzione:
Oltre alle questioni di base: cos’è, come funziona, come parlano i dispositivi connessi via Bluetooth, i profili e le versioni in uso, l’articolo risponde alle domande che molti fanno: “Quale audio trasporta A2DP? La qualità sonora dipende dai codec? Quanto ‘pesa’ lo streaming audio? Possiamo scegliere i codec? Cos’è la latenza? Come suona il Bluetooth nel mondo reale?” Da notare che lo stesso articolo, in versione orientata all’uso in automobile, è pubblicato su ACS AudioCarStereo n.230, dello scorso mese di novembre.
Un altro servizio di sicuro interesse per chi desidera ascoltare al meglio la musica registrata su file audio, quindi via computer o streaming, è quello di Giulio Salvioni dedicato ad Audiolinux, sistema operativo studiato per ottenere le migliori prestazioni nella riproduzione audio da computer. L’articolo include anche un’intervista a Piero Olmeda, che è lo sviluppatore del software.
Per gli autocostruttori appassionati di audio analogico abbiamo invece un articolo di Walter Gentilucci dedicato allo stadio fono con rete di deenfasi RIAA di tipo LCR, ossia realizzata non solo con condensatori e resistori ma anche con induttori. In termini generali, la superiorità di questa soluzione sta nel fatto che, in presenza di una reattanza di tipo induttivo, la corrente che attraversa il componente scende al salire della frequenza, al contrario del condensatore. Questo costituisce un vantaggio notevole soprattutto per gli eventuali circuiti valvolari addetti al pilotaggio di tali reti.
Fin qui ho introdotto una serie di articoli che da soli valgono l’acquisto della rivista, ma devo ancora presentare l’articolo tecnico principale, quello al quale si riferisce il titolo della copertina: “I segreti degli altoparlanti”. Si tratta di un lavoro di Mattia Cobianchi, ingegnere alla Bowers & Wilkins, il quale ci spiega in che modo e in quale entità la bobina mobile, pilotata da corrente alternata, interagisce con i circuiti magnetici generando correnti parassite indotte nel vicino ferro dolce.
L’autore esamina prima le diverse tecniche di misura di un motore, dai gaussmetri all’analizzatore di distorsione di Klippel, ed introduce concetti utili per interpretare l’effetto delle correnti parassite sull’impedenza e sui parametri di T&S. Alla fine i lettori avranno un quadro chiaro di come bobine mobili e circuiti magnetici funzionano in tandem e di come le correnti parassite possano essere nostre alleate se usate correttamente!
Oltre a questa serie di articoli divulgativi non mancano su AudioReview le consuete recensioni e prove di prodotti audio hi-fi e video di particolare interesse. La copertina è dedicata ai diffusori svizzeri Piega 701, sistema di altoparlanti a 2,5 vie, top di gamma della serie Premium, un prodotto che promette una resa sonora da primo della classe e la capacità di adattarsi ad ogni ambiente.
Eleganti e precisi come diffusori… svizzeri, i Piega 701 hanno mobile a torre in alluminio estruso, tweeter a nastro progettato espressamente per questo modello e due trasduttori da 14 cm allineati in verticale e filtrati a differenti frequenze. Un’impostazione classica in una implementazione di pregio.
La copertina mostra anche una bella cuffia, si tratta dell’HE-400i 2020, la nuova edizione, più abbordabile che mai, della magneto-planare entry level di HifiMan. Un prodotto che promette una musicalità eccezionale per la sua classe di prezzo.
Da molto tempo attendevamo di provare il nuovo top di gamma degli ampli integrati Yamaha, l’A-S3200 le cui scorte di magazzino risultavano sempre rapidamente esaurite. Questo ha reso ancor più urgente una recensione e finalmente siamo riusciti a procurarci un esemplare.
Affinamento della precedente versione, l’A-S3200 – nelle parole di Andrea Allegri che lo ha avuto in prova – infonde nell’uso una netta sensazione di qualità con i suoi comandi fluidi e precisi, le rapide sequenze di innesco dei relè ed affascina con i grandi indicatori ad ago. Premesse appaganti per gli estimatori della casa dei tre diapason e in generale di questa tipologia di elettroniche.
Negli ultimi tempi il marchio cinese Topping è salito alla ribalta grazie ad alcuni prodotti dalle prestazioni eccellenti e dal prezzo accessibile, come l’amplificatore per cuffia A90 già provato su AR 426. Ad attirare l’attenzione degli audiofili di tutto il mondo ci sono anche i suoi DAC e, in particolare, il modello top D90 MQA che, ad un prezzo inferiore ai 900 euro, esibisce doti e prestazioni esaltanti. In prova su AudioReview nella versione completa di decoder MQA.
Chi apprezza il bel suono dei dischi in vinile ben conosce l’importanza della loro pulizia e manutenzione ai fini dell’ascolto; nessuna meraviglia, quindi che si possano investire cifre molto consistenti per una macchina lavadischi dalle caratteristiche fuori dall’ordinario per la manutenzione della propria collezione di dischi. Il produttore estone Degritter propone una lavadischi “supersonica” che promette risultati concreti ed apprezzabili in modo del tutto oggettivo.
In prova questo mese anche uno dei giradischi di maggior successo del marchio austriaco in versione aggiornata, ovvero un veterano su cui puntare senza riserve. La testina in dotazione è la Ortofon 2M Red.
Il giradischi è stato provato anche con la testina Ortofon 2M Blue, della stessa serie ma con puntina a taglio ellittico. Per il resto il corpo è identico, tanto che è possibile sostituire il solo stilo intercambiabile ed ottenere un vero upgrading del prodotto. A proposito della costruzione, è interessante notare come i nuclei delle bobine siano realizzati in modo da contenere le correnti parassite. In pratica il problema è lo stesso esaminato nell’articolo sui segreti degli altoparlanti. Ortofon lo contrasta utilizzando nuclei cavi e con un taglio longitudinale che si può intravvedere nella foto sottostante.
La sospensione elastica del cantilever necessita l’impiego di stampi dalle tolleranze micrometriche. Per raggiungere questo risultato la Ortofon si è avvalsa della collaborazione di Federico Baruffi, Matteo Calaon e Guido Tosello del dipartimento di Ingegneria Meccanica della Technical University of Denmark. Per maggiori informazioni su questo argomento si rimanda a https://www.ortofon.com/microtech/scientific-papers
Tornando ad AudioReview n.428, l’elenco completo degli articoli è riportato nel sommario al quale rimando augurando buona lettura e buoni ascolti!