Editoriale AudioGallery 27

Cari amici lettori,
In tempi normali vi starei invitando alla fiera di Monaco di Baviera, che di regola avrebbe aperto i battenti a maggio.

Ma tempi normali non sono, cerchiamo allora di mentenere viva la nostra passione per la musica ben riprodotta attraverso le pagine di questa rivista.
Con un numero che spero possiate considerare interessante.

Sia perché abbiamo avuto l’opportunità di provare il convertitore digitale/analogico maximo dei nostri tempi, sia perché, lo vedete bene in copertina, anche l’integrato grande di McIntosh stuzzica non poco le nostre reazioni.

D’altra parte, una macchina integrata di questo calibro, cioè equipaggiata con tutti i più moderni benefit che questo tipo di elettronica porta oggi con sé (ingresso fono, convertitore, super pre e ampli con potenza esuberante) non dovrebbe lasciare il campo ad ulteriori richieste di miglioramento.

Ma, allora, perché esistono integrati anche più grandi e costosi? E, soprattutto, perché in California producono un convertitore come il Select DAC II di MSB?
In altre parole, esiste un punto di arrivo alla strada che ci siamo decisi di percorrere? Quel viale, a volte dritto come una spada e illuminato a giorno altre volte tortuoso e sopraffatto dalle nebbie, dove conduce?

Ebbene, ritengo che la strada non sia unica e quel che conta non è il punto di arrivo ma il viaggio in sé, infatti è molto bello e appagante ascoltare anche con apparecchi vintage o di primo prezzo se riescono a far filtrare il bagliore della vera musica.

E sono sicuro si possa vivere felici con poco.
Questo almeno è ciò che penso ogni volta che accendo i miei piccoli Naim Nac 62 e Nap140 (ormai ultratrentennali). Ma credo anche che sia degna di indagine e di rispetto la ferrea volontà di capire, verificare, ascoltare, sin dove l’uomo si è spinto per celebrare la musica.

Si è spinto molto in là, deve essere amore vero.

Viva la Musica.
Andrea Della Sala

Author: Redazione

Share This Post On

Submit a Comment