
Carissimi amici lettori,
è già tempo di bilanci, l’anno è pressoché terminato.
Un altro anno strano, devastato, in molti aspetti, dalla pandemia, che al momento appare in ripresa alle nostre latitudini.
A volte mi chiedo con quale mezzo gli altri, quelli che non si affidano alla musica, possano curare lo spirito e la mente.
Ne conosco tanti che non hanno alcuna connessione con questa meravigliosa arte.
Lasciando perdere il fatto che molti di coloro che abitualmente frequento al di fuori della redazione non hanno un sistema audio, neppure raffazzonato o definibile modesto.
Rifletto su cosa sarebbe stata la mia vita nei momenti bui, perché ce ne sono stati, e in quelli radiosi, perché ce ne sono stati, senza la musica.
Non mi riferisco alla musica riprodotta ai massimi livelli qualitativi, come mi capita, ogni tanto, quando qualche super elettronica o diffusore varca la soglia della mia sala d’ascolto. Cioè praticamente come dal vivo, o quasi.
No, mi riferisco all’ascolto della musica in sé.
Cioè quell’insopprimibile spinta a conoscere artisti, strumenti, arrangiamenti, storie, filosofie…
Ebbene come si possa vivere senza musica, limitandone la fruizione a quello che viene commercialmente imposto dalle radio più in voga, magari mentre si è in coda per recarsi al lavoro, è per me un mistero glorioso.
Impenetrabile.
Non è che per forza si debba essere dei melomani, e va bene anche quella che molti chiamano, con malcelato disprezzo, musica commerciale.
Chissà, se magari insegnassimo ai più giovani il valore che potrebbe avere nelle loro vite il concentrarsi ad ascoltare musica senza fare altro, sedendosi e regalandosi del tempo, allora anche quello che continuerebbe a capitare ogni giorno, di bello e anche di brutto, potrebbe essere vissuto con più consapevolezza.
Perché vivere, almeno per un po’ del nostro tempo, con una colonna sonora intorno è, a mia opinione, raggiungere un livello di intensità superiore.
In questo numero mostriamo come sia possibile, è il nostro mestiere, ascoltare al meglio.
Lo facciamo con elettroniche audio e altoparlanti che ribadiscono ancora una volta come il settore ormai letteralmente straripi di prodotti ben suonanti.
E lo facciamo con gli ampli CH Precision che sono, ad oggi, i componenti più raffinati e più vicini alla musica entrati nelle nostre sale d’ascolto.
Buon 2022 a voi tutti.
Viva la Musica.
Andrea Della Sala