Editoriale AudioReview 458

Una lezione da ricordare

Autunno, stagione di vento, talvolta malinconica e uggiosa, ma non quest’anno, e non per il settore dell’audio hi-fi.
Dopo i mesi estivi, di musica personale, portatile o da viaggio, gli appassionati possono contare su un buon numero di manifestazioni, nazionali ed internazionali: Sintonie, Gran Galà dell’Alta Fedeltà, Milano e Roma Hi-Fidelity, Apulia Hi-Fi Show, Bacco Tabacco e Vinile, per citarne alcune che si svolgono in Italia. Poi l’UK Hi-Fi Show Live di Londra, l’Audio & Video Show di Varsavia e altre ancora in Europa. Gli appassionati scelgono e (più o meno) affollano i vari eventi, guardano, ascoltano, si confrontano, li confrontano, e, naturalmente, commentano. Quel tale impianto, quel tale componente, l’acustica di quell’ambiente, quanta gente c’è, i dischi acquistati, le demo seguite.

Ognuna delle manifestazioni citate ha un proprio modo di essere, una propria personalità. Ognuna ha una storia e i suoi frequentatori, che spesso coincidono. Ecco, questo è uno dei commenti che si sentono solitamente nelle mostre: “sempre le stesse facce”. Oltre all’inevitabile “l’età media dei visitatori è sempre più alta”. Commenti che sicuramente riflettono un fondo di verità. Fondo che, talvolta, emerge e arriva sino alla superficie e viene notato da tanti. Per chi, come noi, frequenta praticamente tutte le manifestazioni, è ancora più evidente.

Poi arriva il Milano Hi-Fidelity ottobre 2023. Per gli espositori, questo evento da qualche anno è “full booked”, specie nella sua declinazione autunnale. La location è apprezzata e posizionata favorevolmente, l’accoglienza è solitamente ottima. Quest’anno, però, succede qualcosa. Di diverso, di inaspettato. I corridoi, le salette, gli stand, si affollano di un pubblico più giovane della media. Curioso, interessato. Misto, sia maschile che femminile, attratto, come abbiamo avuto modo di capire chiedendo direttamente agli interessati, da un evento annunciato non solo sui quotidiani ma anche ben “spinto” su web, social e canali alternativi: la presentazione della versione del cinquantesimo, in Dolby Atmos, di Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, con la promessa di un ascolto mozzafiato. Bastava prenotare, e le prenotazioni, per una sala da poco più di una settantina di posti e una decina di sessioni in due giorni, sono andate esaurite in 48 ore! Un evento capace di richiamare l’attenzione di appassionati di musica, di Rock, di Pink Floyd, di hi-fi e di collezionismo, visto che Marco Fullone, maestro di cerimonie, e Giancarlo Valletta, che ha fatto gli onori di casa, hanno offerto al pubblico una intensa narrazione che ha compreso tutte le edizioni dell’opera in cinquant’anni di vita.

L’evento ha seguito di qualche settimana un analogo momento d’incontro svoltosi all’Auditorium di Roma (per il quale le prenotazioni erano state “bruciate” in meno di 24 ore) e anche in questo caso, organizzato da Warner in collaborazione con AudioGamma e, per l’allestimento della sala milanese, dal “Centro della Musica” di Legnano, che ha messo a punto un impianto di livello tale che difficilmente potrà essere replicato in altre manifestazioni, con tre JBL Everest DD67000, sei canali laterali, otto dedicati al Dolby Atmos, quattro subwoofer, amplificazione Mark Levinson e processore Trinnov Audio.

Le promesse di un ascolto mozzafiato sono state mantenute. La sala sempre superaffollata, il grado di soddisfazione degli astanti decisamente elevato. La presenza di qualche mugugno per l’inusuale ascolto lontano dai canoni dell’audio “high-end” stereo e ben più “impattante”, anch’essa c’è stata. Ma l’importanza dell’evento ha travalicato i confini della mostra hi-fi, richiamando organi di informazione generalisti poco avvezzi al mondo dell’audio di qualità. Interviste e richieste di informazioni si sono succedute per le due intere giornate.

Fare un bilancio di quanto questo evento abbia portato al nostro settore è difficile. Certo è che chi ha partecipato, ha trascorso anche diverso tempo tra dischi, apparecchi, salette, ascolti (anche dello stesso album, The Dark Side of the Moon, le cui note provenivano da tante sale, un po’ da ovunque…), in attesa dell’evento e nelle ore successive. In molti hanno scoperto il mondo della “riproduzione di qualità della musica”, in molti hanno chiesto, hanno curiosato. Insomma, complice anche la presenza di Enrico Pierannunzi e di Nick the Nightfly, per due pur diversi generi musicali e di pubblico, è successo ciò per cui una mostra viene organizzata: attrarre pubblico.

L’edizione autunno 2023 del Milano Hi-Fidelity ha mandato un segnale forte al nostro settore: il pubblico c’è, la musica attrae, la riproduzione di qualità interessa. Occorre intercettarne le traiettorie e a Milano è stato fatto. Una lezione da ricordare.
Rocco Patriarca

Author: Redazione

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