The Well Tempered

The Well Tempered Turntable + The Well Tempered Arm

Devo dire che poche volte un test di AUDIOclub è stato così atteso, che in poche occasioni sono arrivate tante telefonate di sollecito per un oggetto di questo livello.

Evidentemente i reportage dalle mostre internazionali sono seguiti e in Italia si legge un bel po’ di stampa estera. Se a questo aggiungiamo che coloro che hanno acquistato un The Well Tempered Arm, a quanto mi risulta, sono rimasti sempre soddisfatti e che il The Well Turntable è diventato immediatamente il beniamino degli opinion maker statunitensi, forse capiamo la ragione di tanta attesa. Ma non basta, e il perché lo si capirà andando avanti nella lettura di questa prova.

Ecco come si presenta The Well Tempered Turntable disaggregato, prima del montaggio.

Ecco come si presenta The Well Tempered Turntable disaggregato, prima del montaggio.

Bene, immagino che a parte coloro che hanno scritto o telefonato, la maggior parte di voi conosca The Well Tempered Arm, anche perché questo rivoluzionario braccio viene da lungo tempo usato come riferimento in AUDIOclub, comunque sarà bene ricordarne le caratteristiche principali. The Well Tempered Arm, grazie al suo progetto assolutamente atipico ed all’approccio rivoluzionario che
il suo inventore Bill Firebaugh ha avuto con il problema lettura del disco, ha creato un bel parapiglia, in tempi in cui l’assoluta rigidità
dei bracci imperniati sembrava un assioma inoppugnabile. Mentre noi tessevamo le lodi dei vari Sirinx, Ittok, Zeta e compagnia bella,
il buon Bill se ne esce fuori con un braccio che di rigido non aveva nulla se non la canna antirisonante. Anzi, non aveva nemmeno l’articolazione, intesa in senso stretto, e pur non essendo un braccio a lettura radiale non era imperniato, non era nemmeno unipivot,
tantomeno su lame di coltello. Era The Well Tempered Arm, il braccio ben temperato.

Insomma stava sospeso in aria? Quasi, quasi, perché l’articolazione del TWTA è affidata a due fili di nylon che lo mantengono sospeso e
ad una vaschetta contenente silicone piuttosto denso che ne smorza i movimenti, anzi sarebbe più corretto dire che ne controlla i movimenti. Questa la struttura, in forma molto semplificata; in realtà alla base del progetto The Well Tempered Arm ci sono studi di notevole complessità tali da portare alla definizione di un dispositivo di lettura costituito da una semplice canna metallica abbondantemente smorzata al suo interno onde eliminare virtualmente qualsiasi vibrazione, di cui sia possibile regolare azimuth, vta, Ita, ovherang, altezza e antiskating, ma, ed ecco il colpo di genio, questo dispositivo così concepito, riesce ad autoregolarsi durante il funzionamento. La combinazione sospensione su filo e smorzamento in vasca di silicone permette al TWTA di essere un braccio «intelligente» che al variare dell’ampiezza, della modulazione della traccia varia il suo peso di lettura mantenendo così una capacità di tracciamento praticamente perfetta in ogni punto del disco. L’uovo di Colombo in un certo senso. Inoltre questa struttura permette l’impiego di testine con masse e pesi dei più disparati, ed all’atto pratico The Well Tempered Arm ha dimostrato di funzionare egregiamente con una gamma di testine che va dalla leggerissima e «morbidissima» Denon DL 1000A, una vera dannazione per la stragrande maggioranza dei bracci, alle pesanti e piuttosto dure Shinon e Koetsu.

Ma Bill Firebaugh non se ne è stato con le mani in mano, e mentre ancora tutto il mondo rumoreggiava per la «sorpresa» TWTA, lui presentava un giradischi che si può definire davvero rivoluzionario, The Well Tempered Turntable. Immediatamente adottato come riferimento da ditte quali la Infinity e l’Audio Research, acclamato dalla stampa specializzata (Peter Moncrieff di International Audio Review lo ritiene superiore al gigantesco Goldmund Reference; più prudentemente Stereophile lo considera il giradischi più conveniente presente sul mercato americano e lo mette ai primissimi posti nella sua classifica), stella assoluta delle varie mostre americane, TWTT ha in brevissimo tempo suscitato un interesse e una unanimità di consensi quali raramente si erano osservati a proposito di un giradischi.

Però, però, potrebbe anche trattarsi di fama usurpata, di moda. E invece no, TWTT è davvero un giradischi rivoluzionario, per le soluzioni presentate, per la facilità di messa a punto e di utilizzazione, per le doti musicali, per il prezzo.

The Well Tempered Turntable è un giradischi a telaio rigido con trazione a cinghia: ma come, rivoluzionario un giradischi rigido?

Sembrerebbe piuttosto un ritorno agli anni 70: dopo aver tanto esaltato le doti musicali dei giradischi a controtelaio sospeso adesso ci si entusiasma per un giradischi «à la japonaise»? TWTT è un giradischi rigido ma per nulla concepito «à la japonaise», e proprio in questo sta il suo essere rivoluzionario, nell’aver risolto un annoso problema, quello della messa a punto, e nell’offrire insieme prestazioni musicali allo stato dell’arte. TWTT nasce come complemento logico al braccio TWTA: la scelta del telaio rigido è dettata da varie esigenze, prima tra tutte quella di avere una base che non disturbasse con movimenti indesiderati l’opera del «braccio sospeso» e ne completasse in maniera efficace l’opera di isolamento della testina dalle vibrazioni indesiderate. Il problema è antico quanto quello del suono dei giradischi, l’insieme base/braccio/testina/disco dovrebbe agire come un corpo unico, permettendo cioè alla testina di inviare al preamplificatore solamente il segnale inciso sul disco. Fino ad oggi a questo problema si è ovviato o tentato di ovviare in molteplici maniere, la più nota è quella del l’accoppiamento più rigido possibile: braccio strutturato in maniera tale da formare quasi un unico pezzo, rigidamente ancorato alla base giradischi, testina a stretto contatto con lo shell sulla superficie massima possibile evitando qualsiasi disaccoppiatore, persino le rondelle in plastica, anzi addirittura serrata con brugole e dadi amagnetici, punte al posto dei normali piedini e tavolini con punte, in modo che il sistema sia accoppiato rigidamente anche con il pavimento o, ancora meglio, tavolinetti da muro, cosi da accoppiare (quando ciò è strutturalmente possibile) il giradischi direttamente alle fondamenta. L’idea di Bill Firebaugh è invece assolutamente originale: il suo front end è, scusate la formula leggermente cervellotica, un «sistema pesantemente accoppiato  continuamente disaccoppiato». La base è formata da un sandwich di tre lastre di medite da 1″, saldate con un particolare collante a presa tenace prodotto dalla 3M; la medite, com’è noto è una resina fibrosa ad altissima densità che assicura un ottimo assorbimento delle onde stazionarie ed un eccellente isolamento dalle vibrazioni indesiderate.

Un ulteriore isolamento viene effettuato mediante i quattro piedini da 3/8 di pollice in gomma ad alta densità, posti al di sotto della base (primo disaccoppiamento) che «tagliano» le onde sonore al di sotto dei 15 Hz. Il motore è completamente separato dalla base, anche se visualmente ne fa parte. La base appare infatti come un parallelepipedo da cui sia stata estratta una porzione cubica, il motore per l’appunto, che poggia su piedini propri e va inserito nella «porzione mancante» a ristabilire una lineare ed elegante cosmesi pur rimanendo, per l’appunto, completamente isolato dalla base con i vantaggi che facilmente si possono intuire. Ma il vero segreto del TWTT, o meglio la parte più importante e coperta da brevetto (anche il braccio TWTA è coperto da brevetto e negli Stati Uniti non è certo facile ottenere un brevetto, bisogna dimostrare effettivamente l’originalità e la funzionalità della propria invenzione) è l’insieme cuscinetto/perno che dimostra a tutti gli effetti la rivoluzionarietà del progetto. Non contento di quanto proponevano fino a questo punto i costruttori di giradischi, Bill ha inventato un sistema completamente nuovo rispetto alla classica impostazione perno cilindrico e foro cilindrico.

TWTT montato, completo di clamp e braccio TWTA, un insieme spartano ma decisamente originale ed armonioso.

TWTT montato, completo di clamp e braccio TWTA, un insieme spartano ma decisamente originale ed armonioso.

Come lo stesso Firebaugh afferma, la sua è una variazione sul noto paradosso anglosassone del «round beg in a square hole» un piolo
quadrato in un buco cilindrico. Un perno cilindrico inserito in un foro cilindrico ha infiniti punti di contatto con quest’ultimo, mentre nel caso del sistema perno/cuscinetto del TWTT i punti di contatto sono solamente cinque: in questo modo il perno è «il piolo rotondo», mentre il cuscinetto è «il buco quadrato». Ora se si imprime una spinta alla sommità del perno verso un angolo del cuscinetto, questa spinta incontrerà la resistenza opposta dalle pareti dell’angolo stesso, ma essendo il perno cilindrico, entrerà in contatto con le pareti solamente in due punti di stanziati di 90° l’uno dall’altro; altri due punti, anch’essi distanziati di 90° ma alla base del «foro» agiranno per reazione mantenendo il perno in posizione eretta, il quinto punto, rappresentato dalla profondità «finita» del «foro» agirà da supporto verticale. Questa la teoria, risolta brillantemente nella realtà con l’inserimento in una scatola cilindrica di cinque cuscinetti reggispinta costituiti da viti in teflon che sostituiscono il classico cuscinetto.

Il tutto è lubrificato e smorzato in bagno di silicone. Questa soluzione si riflette chiaramente sulle qualità soniche del giradischi, assicurando un’eccezionale stabilità di rotazione e dei valori di wow & flutter, se prendiamo per buone le misurazioni di I.A.R. (ma non vedo perché non dovremmo prenderle per buone, visto che poi all’atto pratico si sente) allo stato dell’arte.

Ma rimaniamo ancora un istante sul problema: perché tanto spreco di energie per la costruzione di questo nuovo sistema perno/cuscinetto? Partiamo dalla premessa iniziale, un perno cilindrico in una vasca cilindrica incontra infiniti punti di contatto e di conseguenza infiniti punti d’attrito. La soluzione sinora vincente era quella di costruire perno e vasca con tolleranze strettissime, quasi dello stesso diametro, e smorzare gli attriti con l’ausilio di olio fluido. Questa soluzione (ne esistono altre) benché indubbiamente efficace
non elimina totalmente il problema degli attriti. L’altra soluzione potrebbe essere quella di inserire il perno in una vasca di dimensioni
ben maggiori del suo diametro, ma in questo caso anche se i punti di contatto sono minori ed incidentali gli attriti sono decisamente più
violenti, senza calcolare il fatto che il perno non può essere mantenuto in posizione eretta e assolutamente verticale. La «soluzione Firebaugh» risolve genialmente il problema adottando, in pratica entrambe le tecniche e sintetizzandole in una tecnologia completamente
innovativa; la vasca è assai più grande del diametro del perno, ma i cuscinetti reggispinta eliminano gli attriti ed al contempo man tengono sempre e comunque il perno in posizione eretta e perfettamente verticale.

Ma passiamo a vedere in pratica il funzionamento del The Well Tempered Turntable: semplicissimo il montaggio e ben spiegato dalle istruzioni: nell’imballo, che denuncia chiaramente le dimensioni ancora artigianali della ditta, troverete la base, uno scatolotto contenente il motore, un’altra scatola contenente il piatto in acrilico bianco trasparente, ed una quarta scatola con su scritto a pennarello «accessories», contenente cinghia, vasca di alloggiamento del perno, perno, clamp e siringa riempita di silicone. Le operazioni da compiere sono poche: montare il braccio avvitandolo con la vite ed i bulloni in dotazione al foro presente sulla base, avvitare la piastrina con i connettori d’uscita sull’apposita zona preforata, inserire nella sede la vasca del perno badando che le tacche incise sul bordo superiore guardino verso la zona d’alloggiamento del motore, altrimenti il giradischi non funziona, inserire il perno nella vasca, riempire questa di silicone sinché il cuscinetto posto più in alto (chiaramente visibile) sia annegato, non oltre, inserire il piatto sul perno, il motore nella zona d’accoglienza e quindi la cinghia sulla puleggia facendola passare intorno al piatto, badando bene che sia in linea con la puleggia onde non inficiare le eccellenti prestazioni in fatto di wow & flutter del sistema. Per un più facile inserimento della cinghia Bill consiglia di compiere l’operazione con il motore acceso. Per quanto concerne il discorso sul piatto, Firebaugh, pur assicurando un eccellente funzionamento del giradischi utilizzando il piatto con la faccia concava rivolta verso l’alto, sia con quella piatta, con o senza mat o clamp, consiglia vivamente di considerare con attenzione la soluzione faccia concava, niente mat e clamp.

Non esiste coperchio antipolvere per evidenti motivi.

L’estetica del The Well Tempered Turntable è, come accennato, sobria ed elegante, con la sua base nero mat attraversata su tutto il percorso dei lati da una triplice scanalatura che denuncia strutturalmente il sandwich a tre strati di medite, ma diviene al contempo,
secondo i canoni architettonici che dal gotico hanno portato al Beaubourg, motivo ornamentale. La finitura denuncia anch’essa la provenienza artigianale, ma non si tratta comunque di un oggetto «cantinaro».

Per quanto invece riguarda le prestazioni musicali, beh, c’è da dire che il sistema possiede delle doti talmente disarmanti che ben poche sono le parole da spendere. Sia che sul braccio ci fosse montata la Koetsu Red, che la Monster Genesis Alpha 1000, che la Grado MCX, che la Shinon Red o la Denon DL 1000A, TWTA ha fatto esprimere queste splendide testine al massimo delle loro possibilità, facendo sì che estraessero dal disco solo ed esclusivamente il segnale musicale, e c’è da aggiungere che TWTA non ha mai suonato così bene come sulla sua base.

Questo sistema non conosce assolutamente la parola mistraking e segue i solchi con inaudita tenacia, ma anche con una grazia da grande danzatore. Il suono è di una nitidezza molto difficilmente riscontrabile, impossibile a questi livelli di prezzo. Ha in buona parte ragione Moncrieff quando lo paragona ad un nastro master da 30. I bassi sono controllati e potenti come non mai, e questo è forse il giradischi più insensibile alla base d’appoggio che mi sia capitato di incontrare, suona benissimo appoggiato su una semplice mensola, sul pavimento, su un tavolinetto, su una base inerte. Insomma se ne frega del punto d’appoggio, a meno che non si tratti di una 146 scaffalatura metallica o di qualcosa di partico larmente leggero e risonante. Incredibile per un giradischi a struttura rigida l’insensibilità all’acoustic feedback ed ai colpi impressi nelle vicinanze della base. Straordinariamente stabile l’immagine, veramente marmorea, centrata e fecalizzata come non mai, ariosa e correttissima nel rapporto proporzionale, anche se non ampia e plastica come quella del VPI, del Sota Black Star Sapphire o dell’Oracle Delphi MKIII.

Devo ancora aggiungere che questo è uno dei giradischi con cui è più facile convivere che io abbia mai incontrato, e ponendo la propria attenzione solamente sulla musica ci si dimentica immediatamente che si ha a che fare con un oggetto meccanico che legge meccanicamente un supporto nato da un processo elettronico/meccanico.

Il prezzo è decisamente conveniente perché questo è un sistema giradischi veramente allo Stato dell’Arte.
P.S. Mi giunge notizia di felici accoppiamenti tra bracci differenti da TWTA (ad esempio l’Eminent) ed il TWTT. Benché trovi straziante separare una coppia così perfetta, se avete un braccio a cui tenete particolarmente, anche senza aver fatto una prova sul campo, non posso che ritenere comunque valida un’accoppiata con questo splendido giradischi.
Bebo Moroni

 


Giradischi The Well Tempered Turntable
Prezzo: L. 2.000.000.
Cappa antipolvere (opzionale)
Prezzo: L. 160.000
Braccio The Well Tempered Arm
Prezzo: L. 1.400.000
Distributore per l’Italia: Audio Reference
Viale Piave 13 – 20129 Milano – Tel. 02/707567


Pubblicato su AUDIOreview n. 72 maggio 1988

 

Author: Redazione

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