Sempre più vicini ai lettori

Il 2016 si è chiuso con risultati del tutto soddisfacenti per la nostra piccola casa editrice. Volendo dare dei numeri possiamo vantare di aver prodotto, nei trascorsi dodici mesi, 2648 pagine di rivista a fronte delle 2464 dell’anno precedente. Si tratta quindi di un incremento del 7,5%. Determinante in questo senso è stata la nascita di AudioGallery, la nuova pubblicazione su carta patinata, ora giunta al secondo numero, diretta da Andrea Della Sala ed indirizzata a chi è interessato soprattutto a conoscere le valutazioni d’ascolto di noti critici audio. Qui si apre un capitolo molto discusso tra gli appassionati di alta fedeltà, i quali si dividono in almeno due fazioni: da una parte coloro che hanno una formazione tecnico-scientifica ed esigono valutazioni oggettive e spiegazioni razionali e certe, reputando le sensazioni d’ascolto degli “esperti” insondabili esercizi di stile (vedi le pagine della posta di questo mese).

Dall’altra parte ci sono invece coloro che mettono al primo posto la qualità dell’ascolto e considerano le misure oggettive puri esercizi di tecnica, incapaci di ricondurre in modo certo alle sensazioni d’ascolto. Una dicotomia che a volte si traduce in ironico disprezzo verso la fazione opposta. Uno dei principi fondanti di AUDIOreview è da sempre quello di “inserire degnamente l’alta fedeltà nell’ambito dell’elettroacustica, portandola fuori dal mondo della magia, del mito, delle prove raffazzonate ed addomesticabili. Per raggiungere i nostri obiettivi ci siamo serviti di valutazioni oggettive, sofisticate procedure di laboratorio, risultato non solo della prassi o degli standard ma anche frutto di un lento e paziente lavoro di connessione tra la pratica di ascolto e la teoria.

Quando si è ritenuto utile ricorrere a prove d’ascolto, intrinsecamente soggettive, abbiamo cercato di condurle nel modo più oggettivo possibile definendo con la massima precisione le condizioni sperimentali di prova.” Questo è scritto nell’editoriale del primo numero di AUDIOreview e da sempre nelle pagine di questa rivista viene dato grande spazio all’analisi tecnica dei prodotti, con misure tese a valutarne le prestazioni oggettive. Altrettanto dicasi, però, per le prove d’ascolto, che rappresentano un passaggio imprescindibile essendo la “musicalità” dei prodotti e la qualità della loro resa sonora la ragione d’essere e il fine ultimo dei prodotti stessi. Un esempio per tutti: da sempre abbiamo constatato che le elettroniche a valvole esibiscono prestazioni di laboratorio assai meno entusiasmanti delle elettroniche a “stato solido”, eppure ci sono stuoli di audiofili che riconoscono nel loro suono una piacevolezza che va oltre le loro prestazioni sul banco. Se ci affidassimo ad una interpretazione integralistica delle misure dovremmo spesso rigettare questo tipo di apparecchi ma sarebbe sbagliatissimo. È così che sulle pagine della nostra/vostra rivista cerchiamo di dare spazio tanto alle prove oggettive quanto a quelle soggettive, pesando di volta in volta quelli che sono aspetti preponderanti dei singoli prodotti.

Tornando al bilancio del 2016, se c’è un rammarico riguarda la rubrica”Il mio auditorium”, dove dopo un primo anno ricchissimo di impianti è seguito un 2016 piuttosto sottotono, tanto che questo mese la rubrica è stata omessa. La differenza sostanziale rispetto al primo anno era nella disponibilità di un premio finale all’impianto più votato dai lettori. Allora torniamo sui nostri passi mettendo in palio una bella cuffia magnetoplare PM-1, top di gamma della produzione Oppo (la stessa recensita su AR n. 355). Basterà questo a stimolare l’invio di foto e descrizioni dei propri impianti hi-fi? Ricordo l’indirizzo e-mail ilmioauditorium@audioreview.it

Ma a parte la quantità del lavoro svolto, quello che più conta è la qualità. Da questo punto di vista l’arbitro supremo sono i lettori, i quali hanno un’arma potentissima, che è l’acquisto o meno delle riviste. A questo si aggiunge la possibilità di comunicare il proprio punto di vista scrivendo alla redazione. Personalmente reputo di grandissima utilità raccogliere i vostri pareri, tanto che stiamo meditando di dare vita ad un sondaggio finalizzato ad inquadrare meglio i vostri desiderata. In particolare siamo interessati a conoscere quali settori della rivista sono più graditi e, udite udite, dare la possibilità ai lettori di indicare i prodotti da recensire nei numeri a venire. Con questi propositi in mente andiamo ad affrontare il nuovo anno, potendo anche contare su una squadra di collaboratori più ampia e variegata rispetto ad un anno fa. Attendiamo i vostri pareri. Fatevi sentire su tutti i fronti. La rivista, o meglio le riviste AUDIOreview e AudioGallery sono fatte per voi.
Buon anno in musica.

Mauro Neri