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Se venisse eseguita una di quelle indagini per sondare la popolarità delle varie marche, da chi pensate che verrebbero occupati i primi tre posti per l’alta fedeltà? Fare delle classifiche è sempre sgradevole ma nessuno può negare che, non solo in Italia, uno di quei tre posti è occupato sicuramente dalla Pioneer.

Non fosse altro che per il merito di aver praticamente «inventato» l’hi-fi car, settore in cui la leadership della multinazionale nipponica è indiscutibile.

Nel settore dell’alta fedeltà domestica il nome Pioneer è legato a tutti i grandi avvenimenti degli ultimi quindici anni: il boom dei separate alla fine degli anni 70, il riflusso dei rack nei primi anni ’80, il successo del digitale in questi ultimi anni. Per quanto riguarda i CD-player il catalogo non ha la varietà di proposte, talvolta disorientante, di alcuni concorrenti, ma è distribuito con invidiabile razionalità e strategia. Ha un apparecchio vincente in ciascuna delle tre fasce economiche che fanno il grosso del mercato, ha il vanto di un prestigioso prodotto di vertice con tecnologia 8×18, ed il glamour di alcuni cambia-CD, anche questi «inventati» dalla Pioneer.

Denominatore comune il successo ed il prezzo concorrenziale. Nella stagione che deve ancora concludersi, alcuni modelli sono da tempo esauriti in diversi negozi. L’ultimo CD-player Pioneer provato da AUDIOreview è il PD-M700, top dei modelli Multi-Play, con tecnica 8×16 e caricatore da 6 CD. Questo mese proponiamo una nuova «invenzione» che costituisce una categoria a sé, a metà strada tra i modelli Multi-Play e quelli «normali», offerta ad un prezzo invitante.

// display fluorescente è ricco di informazioni: disco selezionato, traccia, index, tempo trascorso dall'inizio del brano o mancante al completamento della traccia, del disco o del programma, numero dei brani programmati e durata complessiva del programma, più le consuete segnala zioni sullo stato di funzionamento.

Il display fluorescente è ricco di informazioni: disco selezionato, traccia, index, tempo trascorso dall’inizio del brano o mancante al completamento della traccia, del disco o del programma, numero dei brani programmati e durata complessiva del programma, più le consuete segnala zioni sullo stato di funzionamento.

Costruzione e caratteristiche

Alla prima occhiata, il PD-Z72T non sfugge ad una discreta banalità nipponica: il solito frontale nerissimo, peso leggero, dimensioni compatte, bel display fluorescente, pulsantini ben allineati, due vassoi sovrapposti per altrettanti dischetti. Fermi tutti. Ormai siamo sì abituati a vedere deck di registrazione a doppia cassetta, ma CD-player a doppio CD non se ne sono mai visti.

Occorre subito chiarire che il pick-up, azionato da un motore lineare, è unico e quindi è impossibile far girare contemporaneamente i due dischi. Sorge subito una legittima domanda: a che diavolo serve, considerata la diffusione, la qualità e l’accessibilità delle proposte a caricatore da 6 CD?

La risposta è proprio nel caricatore, che garantirà pure un’autonomia di oltre sei ore di musica, ma che ogni volta richiede, ahimè, di essere rifocillato con la selezione di dischi più adatta all’umore del momento (o meglio della giornata, vista l’enorme autonomia). Questa operazione non richiede alcun brevetto ma, data la giusta  attenzione che ogni possessore rivolge ai propri CD, diviene un cimento che tende a divenire sgradito, soprattutto alle mani meno avvezze a complicazioni meccaniche. Così la Pioneer viene in aiuto di chi rigetta la sua invenzione con una macchina d’uso più immediato e che consente addirittura una riproduzione di infinti dischi, senza soluzione di continuità.

La meccanica del Pioneer PD-Z72T è particolarmente sofisticata. Un sistema di scambio tra i due vassoi porta-CD li posiziona sull'unico sistema di lettura. La scheda dell'elettro nica ha spazio disponibile per realizzare modelli dalla maggiore complessità circuitale. AUDIOreview n.

La meccanica del Pioneer PD-Z72T è particolarmente sofisticata. Un sistema di scambio tra i due vassoi porta-CD li posiziona
sull’unico sistema di lettura. La scheda dell’elettronica ha spazio disponibile per realizzare modelli dalla maggiore complessità circuitale.

Il funzionamento dei due cassetti di questa macchina è infatti completamente indipendente: mentre un disco suona l’altro cassetto può essere aperto e richiuso a volontà, per sostituirne il disco. Ponendo la macchina in repeat, alla fine di un disco viene intrapresa la riproduzione dell’altro. È quindi possibile eliminare ogni interruzione del programma musicale se un volenteroso assistente provvede solo a sostituire il disco già suonato. La presenza di questo volenteroso assistente
rende ovviamente superfluo il telecomando, che in effetti non è previsto. Il compito di questo pigro disc-jockey può essere reso addirittura più agevole disponendo l’apparecchio in auto-eject: mentre il disco nuovo inizia a suonare, il vassoio con quello esaurito fuoriesce, basta quindi sostituire il dischetto che verrà regolarmente «ingoiato» e «digerito» al termine del disco attualmente in ascolto. Ovviamente è anche possibile far partire immediatamente il disco appena sostituito.

La sezione di conversione DIA è a 16 bit con sovracampionamento doppio. È stato impiegato un convertitore doppio di buone caratteristiche: il Sanyo LC 7881.

La sezione di conversione DIA è a 16 bit con sovracampionamento doppio. È stato impiegato un convertitore doppio di buone caratteristiche: il Sanyo LC 7881.

Dei soliti controlli sull’avanzamento del pick-up occorre solo ricordare che la ricerca è ad una sola velocità, con ascolto, ed è possibile, mediante il randomplay, affidare all’apparecchio il compito di stabilire casualmente la sequenza dei brani. Interessante la sezione di programmazione che prevede un massimo di 24 passi, con brani scelti anche su due dischi diversi. La nota d’interesse è data dal fatto che anche le pause costituiscono possibili passi di programma. È quindi possibile far arrestare la riproduzione verso la fine del lato A di una cassetta in registrazione, l’auto-stop fermerà così il registratore; quando decideremo di abbandonare i nostri impegni per vedere cosa è successo, sarà sufficiente girare la cassetta e sbloccare la pausa per completare sul lato B la registrazione del lungo programma musicale.

A sostenere l’operatore nei semplici comandi interviene un display ben leggibile. Indica disco selezionato, traccia, index ed ascissa temporale. Il tempo indicato può essere scelto, mediante il tasto lime, tra quello tra scorso dal principio della traccia o quello mancante al termine della traccia, del disco o del programma. Sempre il tasto tinte visualizza per alcuni secondi il numero delle tracce e la durata complessiva del disco o del programma. Sarebbe superfluo precisare che i cassetti sono compatibili coi CD-single da 8 cm.

Si è detto dell’assenza del telecomando, comprensibile per un apparecchio di questa categoria di prezzo. Sul retro però, accanto alle boccole d’uscita, è presente una presa marcata control che consente di collegare il PD-Z72T ai sistemi coordinati SR Pioneer, dotati di telecomando centralizzato per le principali funzioni, anche quelle del CD.

Accanto alle boccole di collegamento al preamplificatore è posizionata una presa per connettere l'apparecchio ai coordinati Pioneer della serie SR, che rendono possibile il telecomando centralizzato di molte funzioni del CD.

Accanto alle boccole di collegamento al preamplificatore è posizionata una presa per connettere l’apparecchio ai coordinati Pioneer della serie SR, che rendono possibile il telecomando centralizzato di molte funzioni del CD.

Per accedere all’interno basta svitare tre viti placcate di rame. L’ingegnerizzazione della meccanica è veramente esemplare. Peccato che con le foto pubblicate non sia possibile fornire esaurientemente l’impressione che fa vedere ed ascoltare la commutazione tra i due vassoi portadischetto. Rapida e coordinata nei movimenti danzanti, lieve nel rumore ferromodellistico privo di sgradevoli sferragliamenti, inquietante nella decisione da automa.

La scheda elettronica è priva di molti componenti, probabilmente in quanto è la stessa impiegata in altri modelli maggiori. La delicata sezione di conversione D/A impiega un doppio convertitore a 16 bit Sanyo LC 7881, dalle doti di linearità a basso livello già apprezzate in altri CDplayer giapponesi. Si è adottato il sovracampionamento doppio, tecnologia ormai abbondantemente stagionata ed affidabile, che alcuni costruttori propongono anche su modelli di prestigio.

Gli altri circuiti integrati hanno marchi Sony, Toshiba, Sharp ma il «pezzo grosso», il cervello del sistema, è sviluppato dalla stessa Pioneer che in fatto di progettazione non ha certo bisogno di prendere ripetizioni.

L’Ascolto

Il Pioneer PD-Z72T (perché si continuano ad usare questi illeggibili nomi da guerra delle spie?) è un apparecchio funzionale e rifinito eccellentemente, considerato il costo ridotto. I cassetti hanno un movimento pronto e sono insensibili agli urti sul frontale. Solo bussando sul coperchio di lamiera si riesce a far saltare la traccia, che viene però prontamente recuperata. Anche dopo ore di funzionamento la temperatura dello chassis rimane fredda in modo tranquillizzante. Si rimpiange solo l’assenza del telecomando, che ormai nessuno più considera un lusso.

L’ascolto inizia con il jazz tradizionale di «Blues & Roots» di Mingus, trent’anni ma non li dimostra. Il sax baritono è giustamente graffiante ed il contrabbasso appena in secondo piano. Seguono le tessiture vocali di «New Wave» dei Rare Silk, disco in cui vengono sottolineate delle percussioni metalliche frizzanti ed un basso elettrico ben controllato.

Rispetto al riferimento (di costo più che triplo) il Pioneer non sfigura affatto. In «Mingus» di Joni Mitchell il PD-Z72T si dimostra robusto nei confronti dei dirompenti
colpi di basso, delicato con la bellissima voce, dotato dello swing musicale richiesto dal genere.

Un genere che rende grazie alle peculiarità di questo apparecchio è l’Opera ed in generale tutte le produzioni che, per motivi di lunghezza, vengono divise su almeno due dischi. Col PD-Z72T si potrà riprodurle senza alcuna interruzione. La prova decisiva per valutare la resa dell’immagine è fornita dalla sinfonia da «Luisa Miller», contenuta nella raccolta di Ouvertures verdiane eseguite da Sinopoli per la Philips.

Il fronte sonoro è veramente ampio, un po’ compresso in profondità. Saltuariamente si nota qualche accenno di fatica nel districare le grandi masse strumentali. Ma occorre ricordare che il riferimento appartiene a ben altra categoria…

Prestazioni

Le misure di rumore sono confortanti mentre l’impedenza d’uscita, relativamente elevata, consiglia di non utilizzare cavi di collegamento troppo lunghi. A meno che non si voglia addolcire leggermente la risposta in frequenza, che ha una lievissima sottolineatura (fino a +0,4 dB) dell’estremo alto, peraltro abituale in macchine di questo tipo. Essendo il convertitore doppio, è assente ogni ritardo tra i canali.

Le risposte all’onda quadra ed all’impulso hanno un ripple dalla rapida estinzione. La separazione tra i canali e soprattutto la distorsione per differenza di frequenze
soddisfano ampiamente. I residui nella banda che dovrebbe essere soppressa lasciano intendere un non ottimale intervento dei filtri. Ben riconoscibile la prima immagine centrata ad 88,4 kHz.

La relativa semplicità circuitale e la buona taratura permettono di mantenere esenti da glitch le curve sinusoidali e regolare la monotonicità. La distorsione armonica molto contenuta (circa il 5% di 2′ e 3′ a -90,31 dB, non misurabile a -70,37 dB) e le eccellenti linearità e uniformità tra i canali promuovono con buoni voti il convertitore impiegato.

Una certa ricchezza di spurie indica invece una qualche disinvoltura nel disaccoppiamento delle sezioni analogica e digitale. Questo economicissimo Pioneer non è certo
una macchina che verrà acquistata per caso. Chi sa di poter sfruttare appieno le capacità meccaniche offerte, finora esclusive, semplicemente non potrà farne a meno.
di Franco Sorino


Le Misure

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Costruttore: Pioneer Electronic Co., Meguro 1-chome, Meguro-ku, Tokyo 153, Giappone.
Distributore per l’Italia: Pioneer Electronics (Italia), Via Fantoli 17, 20138 Milano. Tei. 02/50741.
Prezzo: 400.000.

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

  • Risposta in frequenza: 4-20.000 Hz (+0,5, -1 dB)
  • Rapporto segnale/rumore: 3=100 dB
  • Gamma dinamica: 3=96 dB
  • Separazione tra i canali: 5=93 dB
  • Dimensioni: 360x324x90 mm (LxPxH)
  • Peso: 3,8 kg.

da AUDIOreview n. 84 giugno 1989