
Carissimi amici lettori,
eccolo, è arrivato. Il numero 29.
La linea editoriale è leggermente virata verso quelli che sono i nuovi intendimenti di questa rivista. Ci stiamo dedicando e ci dedicheremo vieppiù a scandagliare il ceto medio dei listini dei costruttori dediti all’audio domestico.
Avendo profuso grandi energie ai prodotti di più elevato prezzo negli ultimi anni, è tempo di volgere la nostra attenzione anche a ciò che sia in grado di emozionare all’ascolto rimanendo umano.
La frase precedente, naturalmente, non significa assolutamente nulla poiché quel che è umano per me potrebbe ancora essere disumano per altri, così come ciò che io considero ai limiti del principesco potrebbe certamente risultare perfettamente congruo per qualcun altro.
Però, ci siamo capiti. Spero.
Questo del costo, e delle relative valutazioni di prodotto, è un dilemma.
Sul numero che avete proprio ora in mano, ad esempio, tratto personalmente due apparecchi che definire eccellenti è ancora dire poco. Entrambi fra i migliori prodotti mai provati dal sottoscritto. Ognuno di essi un autentico capolavoro. Il primo è il finale Naim NAP250DR. Un’elettronica che rivaleggia ad armi pari, credetemi, con i migliori di sempre. Rispetto a cui costa, in alcuni casi, un quarto, se non un decimo in taluni altri.
Il secondo è il pre fono Pass Labs XP-27.
Uno strepitoso viatico per la grande musica analogica.
Che, però, non costa poco. Ma che, una volta ascoltato di cosa è capace, si fa volere bene come se fosse vivo.
Allora, chi decide qual è la soglia umana? L’Istat? I sindacati? Il commercialista?
A mio avviso nessuno.
Ribadiamo che il nostro intento, nell’immediato futuro, sarà quello di testare prodotti presi, per la maggior parte (ché qualche bestione lo proveremo ancora, vi ci potete giocare una birra) in fascia media.
Cioè, più o meno, dal basso fin verso la metà dei listini (peraltro variabilissimi) dei vari costruttori. Faremo così.
E vediamo cosa accadrà.
Grazie per il vostro affetto.
Viva la Musica.
Andrea Della Sala