Supplemento di indagine

Dopo aver consegnato l’articolo in redazione, ho avuto un confronto con il direttore Mauro Neri sulla resa all’ascolto dell’amplificatore per cuffie SPL Phonitor XE. Durante la prova l’apparecchio aveva mostrato qualche difficoltà nel pilotare ai massimi livelli la cuffia HifiMan Susvara e qualche incertezza era emersa anche nella resa in gamma bassa con la Sennheiser HD800.
In teoria, essendo l’amplificatore in grado di erogare ben 3 watt, non avrebbe dovuto mostrare la minima difficoltà a pilotare qualsiasi cuffia al mondo, salvo quelle che richiedono amplificatori dedicati come le elettrostatiche. Ho quindi appreso del sospetto che l’esemplare non fosse in perfette condizioni essendo da poco passato in assistenza in seguito ad un incidente occorso nelle prove di laboratorio.
Per chiarire ogni dubbio abbiamo chiesto la possibilità di fare delle verifiche su un secondo esemplare, che è stato reperito presso il “Centro Musicale”, storico punto vendita romano specializzato in audio hi-fi e strumenti musicali, dove grazie alla gentilezza dei due responsabili del reparto audio, Leo e Luca, ho potuto svolgere il necessario supplemento di ascolto con le mie due cuffie, Susvara e HD800.
Ascolto che si è svolto in compagnia del sempre affidabile Mario Richard. Lì ci attendeva, già esposto in vetrina, un esemplare dell’SPL Phonitor XE, che si è rivelato perfettamente funzionante, infatti, come sospettavamo, la capacità di pilotaggio non ha mostrato alcuna limitazione. In particolare, abbinato con la mia amata Susvara ha restituito un suono dalla timbrica estremamente corretta anche ai più alti livelli di ascolto, oltre ad un eccellente effetto presenza che costituisce la caratteristica propria di questo amplificatore. La gamma bassa è ben profonda ed articolata ed anche alzando molto la manopola del volume non si manifesta il benché minimo cedimento.
Anche nella prova con la Sennheiser HD800 la qualità timbrica si è dimostrata all’altezza delle migliori aspettative. Il suono della cuffia è risultato limpido, come da suo DNA, nonché equilibrato in frequenza e con un’ottima gamma bassa, assolutamente piacevole, che mi ha riportato il sorriso. In definitiva l’ampli SPL Phonitor XE si è confermato un amplificatore di assoluto rilievo, in grado di far suonare forte e bene anche le cuffie più ostiche, mantenendo la capacità di rendere i dettagli più tenui ed una ricostruzione spaziale da primo della classe. Insomma, è davvero un amplificatore potente e raffinato, capace di far innamorare al primo ascolto.
Leonardo Bianchini
Ringrazio Leonardo Bianchini, Mario Richard ed i responsabili del Centro Musicale di Roma per averci consentito un supplemento di indagine su un magnifico prodotto che nella nostra prova, alle pagine 20-23 di questa stessa rivista, abbiamo ingiustamente un po’ maltrattato.
Colgo quindi l’occasione di questo insolito “editoriale” per raccontare i retroscena di una vicenda che ci permette di condividere con i lettori un po’ della nostra vita redazionale. La cronaca inizia con il nostro responsabile dei test di misura nonché direttore tecnico di AUDIOreview, Fabrizio Montanucci, che mi chiama in laboratorio per mostrarmi qualcosa che gli appariva incredibile.
Infatti sul banco prova c’era l’amplificatore per cuffie SPL Phonitor XE che su carichi elevati riusciva a fornire oltre 42 volt efficaci senza raggiungere la saturazione. Incredibile perché nessuna cuffia potrebbe reggere tali livelli di erogazione. Mi chiede quindi se sono d’accordo nel proseguire nella misura con treni d’onde per non rischiare danni o fermare lì il test.
Non abbiamo il tempo di riflettere che all’improvviso gli indicatori ad ago si illuminano di rosso e Fabrizio istintivamente abbassa a zero il volume. Gli indicatori restano rossi ed abbiamo appena il tempo di guardarci negli occhi che si ode una esplosione degna della festa di Capodanno. Scolleghiamo tutto, apriamo l’apparecchio e vediamo i resti di un piccolo condensatore elettrolitico sparsi all’interno. Verificata l’inutilità di sostituire quel solo componente avverto l’importatore che ci informa della difficoltà di avere subito un secondo esemplare e della necessità di mandare il Phonitor XE in assistenza.
Cosa che avviene con la dovuta urgenza ma questa volta, appena l’apparecchio riparato torna nelle nostre mani, decido di passarlo prima ai redattori incaricati delle prove d’uso e di ascolto, Mario Richard e Leonardo Bianchini, e solo dopo completare i test di laboratorio. Passano i giorni ed ho quindi modo di apprendere da loro che l’apparecchio funziona regolarmente e suona anche bene per cui non avranno difficoltà a completare il loro compito.
Arriviamo così ai giorni scorsi, l’apparecchio torna in laboratorio e Fabrizio mi avverte che i risultati delle misure, seppure buoni, manifestano delle differenze rispetto a prima. Leggo le prove d’ascolto dalle quali emerge che con la Susvara: “Tutto gira alla perfezione fino a un buon livello di ascolto ma se ci si spinge oltre con il volume il suono si appiattisce e l’ampli va in distorsione”.
Mentre con la Sennheiser: “Il suono nel suo insieme è preciso ma l’HD800 non riesce ad esprimere l’ottimo impatto in gamma bassa che ci aveva entusiasmato…”. Non c’è tempo per avere un nuovo esemplare, la rivista deve andare in stampa e non possiamo certo sottacere queste note ma neppure correre il rischio di imputare ad un prodotto delle limitazioni che sono solo dell’esemplare danneggiato.
Torniamo così al racconto di Leonardo ed al supplemento di indagine che abbiamo potuto svolgere grazie al Centro Musicale. Non potevamo fare diversamente e mi fa piacere condividere queste vicende con i nostri lettori. Anche per dar ragione a quell’editore inglese che, conoscendo tutte le più importanti pubblicazioni del settore avrebbe definito AUDIOreview: “Una delle tre migliori riviste di hifi al mondo”.
Non c’ero e me lo hanno riferito ma voglio credergli…
Mauro Neri
