Oggi parliamo di sesso

AudioReview 341

AudioReview 341, marzo 2013

“Res severa verum gaudium” è scritto a chiare lettere sul maestoso organo della Gewandhaus Orchestra di Lipsia, una delle più antiche orchestre sinfoniche al mondo. Conoscevo il motto, che risale a Seneca il giovane, cui si attribuisce l’affermazione latina “il vero piacere è una cosa seria”. Da scarso conoscitore della lingua degli antenati l’avevo interpretato a modo mio, ossia: “il vero piacere è nelle cose difficili”. Forse perché questo mi ha insegnato la vita. È certo, infatti, che le cose facili danno meno soddisfazione di quelle impegnative. Prendo quindi alla lettera il mio motto e passo ad affrontare un tema difficile da trattare senza urtare l’intima sensibilità dei singoli e senza scivolare nell’indecente. Voglio infatti parlare di sesso, o meglio, del modo in cui ad esso ci si può rapportare.

Il motivo di questo tema lo vedremo più avanti, anticipo solo che ha una certa attinenza con il modo di ascoltare la musica da parte dei giovani d’oggi. L’importanza del sesso nella nostra vita è fuori discussione, se non altro perché siamo tutti generati da un’esperienza sessuale. A questo aggiungerei che il desiderio sessuale (ed il piacere connesso al suo soddisfacimento) è anche il più intenso che la natura è riuscita a selezionare ed a perfezionare nel corso delle generazioni. Per soddisfare tale desiderio è richiesto un certo impegno. In primo luogo occorre trovare un partner adatto, poi è necessario conquistarlo (si spera con le buone maniere), occorre quindi costruire le circostanze ottimali, di tempo e di luogo, in cui prodigarsi in un atto che sia della massima soddisfazione. Anche qui vale il motto “res severa verum gaudium”. La soddisfazione è infatti proporzionata al desiderio e alla difficoltà di appagarlo (secondo Oscar Wilde ci sono due tragedie nella vita: “una è non ottenere ciò che si desidera e l’altra è ottenerlo”, ovvero la fine del desidero).
C’è tuttavia un modo molto più comodo, direi anche ozioso, di soddisfare le proprie pulsioni sessuali. È un modo piacevole, che non richiede la fatica del corteggiamento, poiché non implica la ricerca di un partner, è anche il più economico e, direi, il più facile, essendo “sempre a portata di mano”. …
Non occorre aggiungere altro, se non che per quanto sia facile, economico, piacevole e sempre a disposizione, credo che la sua pratica non possa essere all’altezza di un gratificante “atto sessuale”.

D’accordo. Ma cosa c’entra tutto questo con la riproduzione… musicale?

Ebbene, anche l’ascolto della musica ad alta fedeltà implica un certo impegno: scegliere i componenti giusti, disporre di un ambiente dove allestire l’impianto, curarne ogni dettaglio e metterne a punto ogni aspetto per godere dell’impagabile piacere fisico e psichico che la riproduzione musicale è capace di offrire. Ma anche poterne condividere tutti gli aspetti insieme ad amici ed altri appassionati.

Parliamo di un’esperienza appagante e replicabile a piacere, ogni volta uguale e diversa allo stesso tempo, fonte di un benessere che studiosi più o meno eminenti affermano vantaggiosa per la salute.

Un piacere che oggi tende a sfuggire alle ultime generazioni, prese da un modo molto diverso di ascoltare la musica riprodotta. Un modo certamente più comodo, più economico, più facile e “sempre a portata di mano”, qual è l’ascolto in cuffia di musica compressa in MP3.

È naturale che i teenager, privi di risorse economiche e di un ambiente idoneo dove godere dell’ascolto (l’abitacolo di un’automobile è spesso il primo in cui ci si approccia con l’audio di qualità, e non solo …), ma soprattutto privi di esperienza e di cultura “Audio”, siano poco attratti dai piaceri dell’alta fedeltà (qui potrebbe valere l’apologo della volpe e l’uva); ma si può ben sperare che, crescendo e migliorando le conoscenze e le condizioni socio-economiche, anche le nuove generazioni avranno tutto il diritto di scoprire e la possibilità di godere di detti piaceri.

Insomma, l’ascolto con il telefonino di file musicali scaricati in MP3 può essere piacevole, certamente è economico e molto comodo, ma non offre la stessa soddisfazione che può dare l’ascolto di musica con un impianto ad alta fedeltà, che sia in casa o (soffermandosi) in automobile.

Res severa verum gaudium.

Mauro Neri