I tempi che cambiano

Copertina AudioReview 340Prendo spunto dalle osservazioni espresse dal lettore Gian Luca Alfano (trovate la sua mail qualche pagina più in là, nella rubrica della posta) per ribadire alcuni punti importanti, anzi determinanti, della storia attuale di AUDIOreview.
Il nostro lettore espone in maniera netta e decisa una serie di argomenti che dimostrerebbero, dal suo punto di vista, un certo “impoverimento” della nostra amata rivista. Come sempre succede, i numeri e le considerazioni non hanno mai una chiave di lettura unica ma vanno calati nel relativo contesto per poterli valutare in modo corretto. È indubbio che il mondo dell’audio (a 360 gradi, qualunque settore si prenda in considerazione) ha subito nel corso degli anni una forte erosione della sua capacità di attrattiva verso il grande pubblico. Una erosione in parte fisiologica, nel senso che le mode, i trend, i gusti cambiano con il passare degli anni e con il mutare delle condizioni socio-culturali nonché economiche.

Negli ultimi 20 o anche solo 10 anni il mondo è cambiato molto e, specialmente per il nostro Paese, non sempre in meglio: grandi (grandissime) e piccole crisi si sono susseguite ed abbattute sulla nostra vita quotidiana, sulla nostra “voglia di cultura” e sulla predisposizione ad ascoltare bene la nostra musica preferita.

In un mondo in continua trasformazione è cambiato, ovviamente, anche l’audio e tutto quanto è strettamente correlato ad esso, e quindi anche AUDIOreview.

Varie compagini editoriali si sono susseguite e l’intera struttura è passata attraverso vicissitudini che avrebbero fatto desistere chiunque, ma non chi – come noi – ama questa “rivista ad elevato contenuto tecnico e culturale”, come recita l’atto di registrazione dell’ormai lontano 3 giugno 1981.

Nei fatti siamo un gruppo di irriducibili, che diventa grandissimo potendo contare sulla collaborazione e sulla stima dei lettori, decisi a riportare a “nuovi fasti” non solo AUDIOreview ma l’intero ambito di chi per passione si occupa di “elettroacustica e musica riprodotta ad alta fedeltà”.

I tempi cambiano ma non ci trovano impreparati, anzi! Sfogliando i numeri scorsi rileggo con piacere le tante pagine dedicate alla nascita della musica liquida e gli approfondimenti tecnici, tante altre dedicate all’autocostruzione, al buon ascolto in auto, all’audio professionale, all’audio da scrivania, alle nuove tecnologie e prodotti per l’audio del cinema in casa ed il video (con la consorella Digital Video HT): insomma, all’audio in tutti i suoi aspetti. Tutto questo nonostante i tempi siano di quelli brutti, anzi terribili; nonostante le pagine di pubblicità si siano ridotte ad una piccola frazione rispetto ai tempi migliori; nonostante il numero delle aziende del settore si sia ridimensionato drasticamente; nonostante le nuove generazioni siano sempre più distratte da altro. Nonostante tutto noi siamo qui, magari con una carta non eccezionale, magari con qualche aggiustamento da fare in corsa, con qualche elemento da sistemare al meglio, però sempre con tante pagine dedicate all’arte di riprodurre bene la musica. Una forma d’arte ancora tutta da valorizzare e da far conoscere al grande pubblico.

Il tempo ci darà ragione…
Mauro Neri