AUDIOreview LIVE

L’alta fedeltà comincia nello studio di registrazione” è un concetto che abbiamo espresso più volte sulle pagine di AUDIOreview, in particolare nelle interviste a Steven Wilson (AR 363), a Bob Ludwig (AR 368) e ad Igor Fiorini (AR 375), che ha pure redatto per i nostri lettori diversi articoli su questo tema (i più recenti sono pubblicati su AR 401, 402 e 403). Il concetto, più o meno indirettamente, viene ribadito anche in questo stesso numero della rivista, nell’intervista a Filippo Gaetani, ingegnere del suono, musicista, compositore, produttore discografico e, nel caso specifico, coinvolto nella realizzazione del master e del remaster del disco “L’Orchestra del Titanic” di Stefano Bollani.

Avere a disposizione una rivista che affronti degli argomenti tecnici con chiarezza ed attendibilità è cosa indubbiamente utile, ma quando si tratta di acustica e di musica, nulla è più efficace di una dimostrazione pratica d’ascolto.
Così è nata l’idea di AUDIOreview LIVE. Un’idea, appunto, ancora in embrione e che contiamo di sviluppare più compiutamente nel corso del 2020. Nel frattempo, però, ci è stata offerta la possibilità di un primo evento in uno spazio di assoluto prestigio, qual è l’Auditorium di Roma, Parco della Musica, ma con un solo difetto: le date sono così vicine, il 7 e 8 dicembre, da non poterne dare tempestiva comunicazione sulle pagine della rivista.
Va da sé che non potevamo farci sfuggire questa opportunità, stante anche la disponibilità di Filippo Gaetani a partecipare all’evento e, novità dell’ultima ora, persino dello stesso Stefano Bollani. Nelle due date affronteremo anche altri argomenti di sicuro interesse per i lettori che vorranno partecipare.
Il primo dei temi trattati attiene alla correzione attiva dell’acustica ambientale. L’ambiente d’ascolto è forse il componente più importante della catena audio hifi, per la sua influenza sulla qualità del suono percepito. Risonanze dovute alla geometria della stanza, asimmetrie nel posizionamento degli altoparlanti o del punto di ascolto, squilibri del campo riverberato ed altre problematiche sono tutti elementi che concorrono a ridurre la qualità della resa musicale, anche se ci si avvale di apparecchiature di pregio e ben assortite. In passato si cercava di effettuare correzioni con equalizzatori e drappeggi, poi anche con sistemi antirisonanti passivi, sovente di notevole ingombro e spesso con esiti solo in parte soddisfacenti. A partire dagli anni ’90 è scesa in campo la correzione digitale, prima con sistemi costosi, complessi e limitati nelle prestazioni, che nel tempo sono però divenuti sempre più potenti, prestanti e facili da utilizzare. Oggi sono disponibili varie tecnologie, basate su differenti strategie. Talune di queste sono implementate direttamente in apparecchiature hi-fi, altre sono attuabili mediante il computer, e addirittura tramite software gratuiti.
Il secondo dei temi trattati riguarderà il corretto impiego del subwoofer. Il lavoro di ricerca della rivista ha dimostrato scientificamente che l’uso del subwoofer permette di migliorare la qualità del suono fino alla gamma delle frequenze medie, ma a tutt’oggi non è banale incrociare in modo corretto subwoofer e satelliti, o meglio, subwoofer e diffusori principali. I redattori tecnici/audiofili di AUDIOreview spiegheranno come è possibile raggiungere questo risultato sul piano pratico oltre che teorico, avvalendosi di un impianto hi-fi basato su sorgenti Primare, amplificazioni Anthem e Rotel, diffusori Bowers & Wilkins, il tutto messo a disposizione dall’Audiogamma di Milano.
L’evento è stato ovviamente annunciato sul sito internet di AUDIOreview e nei relativi social, ma vogliamo comunque rassicurare i lettori che ne avessero notizia solo ora, poiché contiamo di ripetere l’esperienza anche l’11 e 12 gennaio e poi l’8 e 9 febbraio, sempre all’Auditorium di Roma, riservandoci però di ampliare e rinnovare gli argomenti e gli ospiti.
Per essere aggiornati sul programma consigliamo di tenere d’occhio il sito internet della rivista www.audioreview.it
Buona lettura e, se possibile, a presto rivederci.
Mauro Neri