Evoluzione continua

Il titolo in copertina è riferito in primis all’amplificatore integrato Yamaha A-S2200, il quale costituisce una evoluzione del modello A-S2100 da noi già recensito nel novembre 2014 (AUDIOreview n.357), che a sua volta costituiva un aggiornamento dell’A-S2000 provato nell’ottobre 2010 (AR n.315). Peraltro la loro architettura richiama fortemente quella del mitico Yamaha CA-2010 degli anni ’70. Una evoluzione per piccoli passi che però, dopo quasi mezzo secolo di aggiustamenti, si manifesta in modo davvero consistente. A questo punto viene voglia di fare un confronto diretto, non solo sotto il profilo tecnico ma anche della resa all’ascolto. Magari con l’aiuto dei nostri lettori non dovrebbe essere difficile reperire un esemplare funzionante del CA-2010 per metterlo a confronto con il suo più attuale discendente…
Oltre all’ampli Yamaha, il titolo “Evoluzione continua” si addice perfettamente anche ai diffusori ELAC Debut Reference DBR62, i quali costituiscono una chiara evoluzione del modello Debut B6.2 recensito due anni fa su AR n.403 (novembre 2018), il quale costituiva a sua volta l’evoluzione dell’ELAC Debut B6 recensito nel febbraio 2017 su AUDIOreview n.384. Anche in questo caso si nota un netto progresso delle prestazioni esibite sia in laboratorio sia in sala d’ascolto, a fronte anche di evidenti affinamenti costruttivi e tecnologici che sono tali da giustificare l’attributo “Reference” assegnato all’attuale edizione della serie Debut: un vero riferimento tra i diffusori di costo sotto i 600 euro la coppia!
Per chi, invece, è interessato a sistemi di altoparlanti di ben più alto costo e pregio, abbiamo provato i magnifici diffusori Verity Audio Otello, dei quali è visibile in copertina un disegno della complessa struttura interna. Benché sia la prima volta che abbiamo in prova un prodotto di questo marchio, il recensore annota che il costruttore canadese: “Non produce un nuovo modello all’anno ma affina con cura quelli esistenti, cercando di migliorare il migliorabile e fornendo, ove necessario, un kit di aggiornamento ai suoi clienti”. Si tratta, quindi, anche in questo caso, di un prodotto soggetto ad “evoluzione continua”.
Ma a ben vedere, la storia stessa dell’audio ad alta fedeltà è un avvicinamento continuo, per piccoli passi, con un andamento che possiamo definire “asintotico” verso un ideale teorico irraggiungibile.
Irraggiungibile non solo a causa dei limiti propri della tecnologia ma anche in considerazione del fatto che quella “realtà” che vorremmo riprodurre non è unica ed assoluta ma molteplice e diversa per ogni ascoltatore che la vive.
Sta di fatto, però, che l’evoluzione a cui sono soggetti gli apparecchi audio è concreta e particolarmente consistente nel caso dei prodotti di costo più abbordabile. Si fa invece molto più sfumata quando si tratta di apparecchi di livello prestazionale assoluto. In questo caso, per ottenere piccoli progressi è necessario un dispendio di risorse sempre maggiore e questa è senz’altro una della cause per cui i prodotti di più alto livello qualitativo, quelli dell’audio cosiddetto “hi-end” hanno raggiunto prezzi sempre più esorbitanti.
Una realtà che viene ben rappresentata dall’andamento asintotico, per cui man mano che ci si avvicina al valore limite occorre un incremento sempre maggiore della variabile indipendente (in questo caso l’investimento economico).
Mauro Neri