
Molto più che semplici “demo”!
Ero seduto tra gli spettatori nella saletta allestita dallo staff di Hi-Fi Di Prinzio, storico punto vendita del Centro Italia, alla mostra Roma Hi-Fidelity, lo scorso novembre. Davanti a noi, Alberto Iacone, prezioso elemento della “squadra” di Mino Di Prinzio, in questa occasione faceva da moderatore, pronto a sfoderare la sua eloquenza per introdurre un evento unico nel suo genere. Una straordinaria demo il cui oggetto era uno dei dischi più desiderabili, e desiderati, tra gli audiofili, il “Cantate Domino” ed il suo “restauro” (virgolettato per la straordinaria dedizione con cui è stato eseguito, a partire dai nastri originali, in un lungo e complesso processo) a cura dell’Ing. Fabio Camorani della Audio Nautes, il quale, parlando delle varie fasi del restauro, ha poi messo a confronto lo stesso brano in diversi formati su supporti analogici e digitali, fisici e liquidi, offrendo al superlativo impianto in dimostrazione la possibilità di rivelare pregi e caratteristiche di ognuno di essi.
In quei momenti di concentrazione e di “recap” del relatore, molte considerazioni si sono affacciate alla mia mente. A partire dalla mia presenza in quella demo, al fianco di almeno altre cinquanta persone interessate, ripetuta una mezza dozzina di volte nelle due giornate del Roma Hi-Fidelity. Definirla solo “demo” oppure “presentazione” o addirittura “chiacchierata” mi sembra assolutamente riduttivo.
Per “demo”, termine alquanto generico, si potrebbe intendere la dimostrazione delle capacità sonore di un impianto attraverso la riproduzione di musica in una sala, magari accompagnata da una descrizione, come se ne fanno praticamente in tutte le sale. Ben altro è il caso di un relatore che illustra un argomento che non sia il solo “suonare” di un impianto. Come a Milano con il remaster in Dolby Atmos di The Dark Side Of The Moon. O come nelle presentazioni di dischi da parte degli artisti o di chi li ha registrati. La mente salta verso altre sale dove so esserci altri interessanti contenuti di richiamo. Magari un prodotto innovativo e qualcuno che lo descrive. Magari un progettista, il cui nome è stampato sul frontale dell’apparecchio. O magari un espertissimo divulgatore, in grado di arricchire le presentazioni con la propria esperienza, come accadeva nella sala del gruppo Garman a proposito dei suoi impianti audio/video. Momenti diversi a cui, da appassionato, vale senz’altro la pena di partecipare.
E poi, accanto a questi “eventi” come sembra giusto chiamarli, in tutte le salette avvengono le dimostrazioni degli impianti, così come li abbiamo sempre ascoltati. Le “demo” in cui i protagonisti sono gli apparecchi che poi ci aspettiamo di trovare, con i dovuti approfondimenti, anche sulle pagine della nostra rivista.
La mente vaga così su impianti e apparecchi, su ascolti e test, e nell’attesa, si focalizza su alcune interessanti proposte, viste anche in occasione delle manifestazioni autunnali di Milano e altre città, che mi piacerebbe vedere analizzate dal nostro laboratorio o sottoposte ad una valutazione approfondita e circostanziata dei nostri esperti. Cosa però non sempre possibile. Penso agli incredibili Albedo Atesia, un metro e novanta di grande suono. O ai Dali Kore, centoquarantotto chili (l’uno) di grinta e musicalità. Due esempi di incontri ravvicinati con capolavori dell’audio avvenuti lontano dalla nostra redazione. O all’esperienza fatta da Marco Cicogna con i Wilson Audio Sasha V di cui ci parla sulle pagine di questo numero.
Rendere partecipi i nostri lettori di queste esperienze è semplicemente nostro dovere, tanto più che per motivi logistici (peso, trasporto, tempi e così via) non sempre è possibile ospitarli nella nostra redazione. D’altra parte la nostra rivista ha ampiamente dimostrato di avere l’esperienza necessaria per indagare a fondo sulle prestazioni dei prodotti sottoposti a test per scoprirne i segreti più intimi, come abbiamo fatto con l’ampli Michi e la sua capacità di pilotare carichi difficili, con i diffusori JBL dalla straordinaria MOL e con gli affascinanti Marten dall’estrema precisione al banco e all’ascolto. E come facciamo regolarmente con tutti gli apparecchi in prova.
Qualcosa si muove nella saletta del Roma Hi-Fidelity. Torno con la mente a ciò che sta per accadere. La demo, anzi l’evento, sta per cominciare…
Rocco Patriarca