“Quella sostenibile pesantezza dell’essere” è il titolo dell’editoriale di AR 477 ed è ripreso da una lettera, a firma del lettore Paolo Martello Panno, che alterna tono ironico e riflessione profonda, a cui segue la risposta di Mauro Neri. Un invito a riconsiderare cosa significhi essere davvero appassionati di musica e di hi-fi: non chi può permettersi un impianto milionario ma chi sceglie di ascoltare con cuore e dedizione, anche tra le mura di una piccola chiesa. Un elogio alla passione autentica, contro l’effimero clamore del marketing.

Quella sostenibile pesantezza dell’essere

Sarò telegrafico ma molto, molto presuntuoso: avviserò quelli di Acapella che il mio budget attualmente è fermo a ottomilioni 999 mila euro, perciò sarò costretto ad acquistare l’impianto di Wilson Audio WAMM Master e con quello che rimane mi farò costruire una sala da concerto personalizzata.
Chi mi conosce sa che la mia cultura musicale è ferma a pagina 10 del metodo di solfeggio “BONA”; eppure, chissà per quale arcana ragione, sono diventato un accanito melomane.
Il lato positivo di questo eccessivo amore per la musica mi ha spinto, e mi spinge tuttora nei limiti del possibile, principalmente a cercare di assistere a qualsiasi manifestazione musicale, che sia un’opera lirica in teatro, una band nello stadio o una sinfonia in auditorium, una banda musicale alla processione del Santo Patrono o uno zampognaro per le vie paesane a Natale.
Ciò non mi ha impedito, in passato, di criticare chi ha in mano le chiavi dell’informazione e della pubblicità sotto qualsiasi forma, ma col risultato di un grosso buco nell’acqua; le risposte, sempre le stesse, si possono riassumere in “anche noi dobbiamo campare”, con ciò a giustificare le loro iperboli, che tra le più frequenti nel nostro caso si possono individuare in:
“… per appassionati…” “… per veri intenditori…”
Appassionati di cosa! No, cari amici, appassionato non è chi può spendere 9 milioni per l’acquisto di un impianto di riproduzione sonora, appassionato era il facchino della stazione ferroviaria della mia città che a fine giornata prendeva la littorina per andare al teatro Rendano ad ascoltare l’opera, mentre tutti gli altri cosiddetti acculturati (impiegati, professori, ingegneri, dirigenti, intellettuali in genere insomma) giocavano a tarallucci e vino.
Vero intenditore è il maestro organista che da più di diciotto anni porta avanti con caparbietà un “Festival Internazionale d’Organo”, nonostante i soliti intellettualoidi (perdonatemi) non hanno mai, dico mai, avuto la decenza di portare una qualsiasi scolaresca ad assistere all’evento.
Eppure il festival prevede oltre alle esecuzioni con i due grandi organi del Santuario (circa 2.900 canne uno e oltre 3.000 canne l’altro) quelle con un minuscolo e grazioso organo dell’ottocento sito nell’antica chiesetta di scuola bizantina denominata Chiesa di San Michele Arcangelo, che solo a guardarlo c’è da commuoversi.
Sono un appassionato? Certamente sì. Non andrò dallo Sceicco ad ammirare l’impianto Acapella appena acquistato, andrò di nuovo ad ascoltare, nella chiesetta di manco cento metri quadrati, insieme ad un manipolo di altrettanti appassionati, brani di autori che hanno fatto la storia della musica e, per un momento, potermi immedesimare in un ricco principe filantropo del 1700.

Paolo Martello Panno

 

Risponde Mauro Neri

Di fronte a prodotti così esclusivi, la reazione dei veri intenditori è il sorriso di chi sa che oltre un certo livello non è possibile alzare l’asticella della qualità, limitata com’è dalla natura del segnale registrato. Pertanto, nel rispetto dei nostri lettori e di quanti sono animati da vera passione per la musica, prodotta e riprodotta, evito di dedicare altro spazio a quella che appare come una gara a chi la spara più grossa per fare clamore. Anche perché, come tanti anni fa affermava Adriano Celentano: “Male o bene non importa, purché di me si parli”.


🎧 Sommario AR 477 – Luglio-Agosto 2025

Ecco i contenuti principali del nuovo numero, pensati per chi cerca approfondimenti tecnici, recensioni appassionate e suggerimenti musicali:

Reportage

  • High End 2025 – Il punto di vista dei distributori

Tecnica

  • Gira, gira, disco… (parte 2) – Francesco Romani

Audio da scrivania

  • Genelec 8331A – Sistema attivo compatto e preciso

Prove di ascolto

  • Focal Clear MG – Cuffia dinamica di riferimento

  • Technics SL-G700M2 – Lettore SACD/CD con streamer

  • FIIO S15 – Audio streamer/DAC versatile

  • EAM Lab Classic 202i – Amplificatore stereo integrato

  • NAD C379 + MDC2 BluOS-D – Streaming e potenza in un solo chassis

  • Sonus faber Lumina V – Eleganza italiana in tre vie da pavimento

Audio Antiquarius

  • B&W DM6 – Diffusori “senza scadenza”

Digital Video HT

  • Thomson e Philips OLED – Il ritorno di due grandi nomi

Autocostruzione & AudioClub

  • GBP2023 – Preamplificatore per autocostruttori

  • Audio Analogue Absolute Pre – Preamplificatore linea

  • MoFi SourcePoint 10 – Altoparlanti a due vie

  • L’etichetta HORO Records – Per collezionisti raffinati

Audiophile Alerts

  • BIS – Audio immersivo… e non solo

Musica: recensioni e approfondimenti

  • Public Image Ltd. – Le canzoni raccontate

  • Johannes Brahms – Disco del mese Classica

  • Dan Weiss Quartet – Disco del mese Jazz

  • Bruce Springsteen – Disco del mese Rock-Pop

  • Pet Shop Boys, Ligabue e molto altro