Jamo-D450II nuovo Jamo D 450 si presenta come una torre, un diffusore da pavimento che, nello stile del costruttore, appare elegante pur se privo dei preziosismi posti a volte in opera soltanto per impressionare dal punto di vista della scena. È anche raro incontrare tra la produzione della Casa danese soluzioni tecniche eccessivamente ardite o poco seguite. Rimane invece una costante la cura dei particolari, la sobrietà dell’estetica ed una grande attenzione alle tematiche dell’ascolto in ambiente, mai separate dalla tecnica e dalle verifiche strumentali. Stiamo seguendo con grande interesse il progresso di questo marchio, che nella riproduzione multicanale ha realizzato uno tra i più bei canali surround che mi sia capitato di ascoltare, ai primi posti della mia personale classifica di gradimento assieme ad Energy e Revel. Probabilmente tra questi Jamo è l’unico che non costruisce in proprio gli altoparlanti, ma devo ammettere che difficilmente i parametri e le caratteristiche tecniche misurate sui trasduttori utilizzati, sempre di produzione danese, sono simili alla normale produzione di serie di questi stessi modelli. Ciò vale soprattutto per i woofer, che spesso, sin dal tracciamento della curva di impedenza, mostrano di essere sostanzialmente diversi da quelli ben conosciuti di normale produzione e commercializzazione. Evidentemente quando un marchio ha dimensioni come quelle della
Jamo, quando i pezzi richiesti sono tanti e quando è possibile gestire con calma vendite ed ordinazioni, i “cuori di pietra” che regolano il mercato degli altoparlanti si inteneriscono e riescono a sfornare trasduttori con quel pizzico di prestazione in più che ne fa un autentico capolavoro. E questo quid in più fa la differenza, netta, udibile e musicale tra un diffusore assemblato con tanta eleganza esteriore ma con poca sostanza ed uno nato da specifiche precise sin dalla progettazione degli altoparlanti.

La costruzione

L’esemplare in prova costituisce, secondo me, il primo gradino dei diffusori da pavimento, quel tipo che possiamo considerare un due vie espanso verso il basso e che con un comodo escamotage chiamiamo due vie e mezzo. Si tratta in pratica di un due vie costituito da un woofer da centosessantacinque millimetri di diametro nominale ed un tweeter. Il woofer è accordato molto in basso, ben oltre il limite della risposta massimamente piatta, con la frequenza minima da riprodurre che naviga a cavallo dei -8 o -9 decibel, con un andamento molto esteso ma ovviamente molto smorzato, tanto che solo a cavallo dei 120-140 Hz la risposta inizia a regolarizzarsi. A questo punto si aggiunge un secondo woofer, con lo stesso accordo e la stessa risposta del primo. In gamma profonda si ottiene ovviamente un guadagno netto di sei decibel, tanto che i -9 decibel diventano -3. Per finire occorre soltanto disegnare una rete di filtro per il secondo woofer, facendo in modo che la risposta di questo trasduttore attenui la sua emissione proprio sui 120-140 Hz, in modo che la risposta totale risulti estremamente piatta e ben estesa in gamma bassa. Il rovescio della medaglia è costituito soltanto dal dover “piegare” la risposta del woofer più basso, in una porzione di frequenze caratterizzata ancora dal secondo picco dell’impedenza dovuto all’accordo reflex.

Occorre far ricorso ovviamente ad una cella risonante, che deve essere attentamente calcolata per evitare alterazioni della risposta. Una volta linearizzata l’impedenza si realizza un passa-basso a pendenza molto blanda, in modo che la transizione tra i due woofer sia quanto più “indolore” possibile. Il costruttore danese ha scelto una frequenza di accordo di 38 Hz, oggettivamente bassa per un trasduttore da 165 millimetri che ha la pretesa di emettere un adeguato livello di pressione, ma con il disegno a due vie e mezzo, come possiamo vedere dalle misure, si ottiene una risposta in frequenza estesa e possente fino alla frequenza di accordo. I due midwoofer sono trasduttori abbastanza particolari, caratterizzati da un rifasatore centrale di alluminio “spuntato”, ossia accorciato per poter correggere i break-up e linearizzare la risposta a frequenze medio alte e per raffreddare la bobina mobile. Il buon raffreddamento della bobina mobile aggiunge stabilità alla risposta acustica sotto filtro e consente una superiore precisione alla scena acustica anche ad alta potenza. La sospensione esterna di gomma è di buon diametro e promette buone escursioni meccaniche. La membrana è realizzata
con fibre vegetali, che a detta del costruttore hanno la capacità di presentare modi e risonanze completamente casuali. Quando queste fibre vengono pressate ed amalgamate per la formatura della membrana si ottiene un composto caratterizzato da uno smorzamento interno notevole, che viene accentuato da un trattamento con sostanze smorzanti sulla parete posteriore e con una finitura lucida sulla parete anteriore a vista. Il complesso magnetico ben disegnato dovrebbe infine assicurare un buon comportamento dinamico con le non linearità dispari particolarmente contenute.

Jamo-D450-altoparlanti

I trasduttori sono una versione customizzata delia danese D-S-T. La membrana del woofer è realizzata con fibre vegetali, mentre la flangia del tweeter sposta il centro acustico del trasduttore rispetto a quello del pannello frontale.

Il tweeter rappresenta una intelligente variante di uno dei più musicali tweeter prodotti in Danimarca dal gruppo DST. Si tratta di un trasduttore caratterizzato da una cupola a doppia emissione, che utilizza una bobina da un pollice fissata su una membrana di dimensioni leggermente maggiori per assicurare una frequenza di risonanza che, solo qualche anno fa, sarebbe stata bassa per un midrange a cupola. Al centro della cupola è fissato un particolare dispositivo acustico, con una forma vagamente appuntita, che consente di linearizzare la risposta fino a frequenze ultrasoniche assicurando il corretto supporto meccanico al centro della cupola ed un ottimale carico acustico alle frequenze più elevate. In gamma media il polo ventilato ed il traferro ultralineare garantiscono una distorsione particolarmente bassa, almeno nelle componenti più faticose all’ascolto. La particolarità di questa versione “customizzata” per la Jamo è la flangia frontale completamente ridisegnata, che sposta il centro acustico di emissione leggermente di lato e che carica leggermente la gamma media grazie ad una corta ed aperta guida d’onda. L’avere il centro acustico disassato consente di ridistribuire le diffrazioni dei bordi, che in questo mobile non sono addolciti da stonature. Ecco che scegliendo opportunamente la distanza del centro acustico del tweeter dal centro geometrico del pannello frontale è possibile far interagire distruttivamente le diffrazioni del lato destro e di quello sinistro, in modo che si annullino a vicenda o almeno che si attenuino fortemente. Il pannello frontale del diffusore è leggermente piegato, come un arco di una circonferenza molto grande. Il materiale impiegato sembra ABS, incollato poi su una struttura di medium density altrettanto sorda alla trasmissione di vibrazioni trasmesse dai trasduttori. I condotti di accordo sono due, uno per ogni woofer, sistemati proprio dietro i rispettivi trasduttori per ottenere da questi il massimo di “spinta”. La base del diffusore è serrata ad un supporto metallico a cui si fissano le punte metalliche, che possono essere anche ricoperte in gomma per evitare di graffiare i pavimenti.

II diffusore è provvisto di doppia morsettatura per il bi-wiring.

II diffusore è provvisto di doppia morsettatura
per il bi-wiring.

L’ascolto

Le teorie, le ottimizzazioni, la tecnologia immaginata, provata e messa in atto, dispensata a volte come la panacea, servono, così come le misure, fino alla porta della sala di ascolto. Varcata questa soglia, quello che è fatto è fatto. Tutto è servito a varcarla consci di aver sviluppato la miglior resa in base allo studio fatto, al segmento commerciale ed alle verifiche strumentali prima, durante e dopo aver realizzato i diffusori. Il giudizio finale spetta soltanto alle due orecchie ed a quella massa grigia che si chiama cervello, capace di attingere da ciò che si ascolta, anche se in mancanza di qualcosa
si può fare ricorso all’esperienza ed alla memoria interna e, perché no, anche alla pura fantasia creativa. Scherzi a parte, in sala d’ascolto tutta la tecnica, le teorie e le verifiche perdono consistenza e lasciano spazio alla musica, nel tentativo di raggiungere, o almeno di avvicinarsi, all’evento reale.

Personalmente ritengo l’evento reale ancora abbastanza lontano, almeno con l’attuale tecnologia, ma da un lato non dispero confidando nel futuro, e dall’altro mi accontento di avere una sala con un’acustica “addomesticata”, delle elettroniche che conosco bene ed una pila così di dischi per le mie sessioni di ascolto. Rodaggio fatto, diffusori posizionati con un originale metodo “spannometrico” ed amplificatore caldo sia per la temperatura esterna che per il funzionamento: praticamente sono pronto. In effetti non è così, visto che devo ancora calarmi nella parte dell’analizzatore, ricercare
la migliore posizione ed il miglior interfacciamento con l’ambiente, trovare le amplificazioni ottimali e poi sedermi ad ascoltare la musica. Devo ammettere che ho impiegato un po’ di tempo per trovare una posizione ottimale per i diffusori, ma una volta tanto ciò è dipeso da un vantaggio offerto dalle Jamo: quello di possedere una scena di buon spessore orizzontale, tanto che ti invita ad osare, aumentando la distanza tra i due esemplari senza che ci sia svuotamento nella zona centrale della scena. Dopo il primo frettoloso ascolto avrei deciso per una elettronica “al vetro”, ma ovviamente questo pensiero mi si è formato quando il diffusore non era stato ancora rodato e posizionato. Devo ammettere che la scelta anche dopo il rodaggio ed il posizionamento non mi ha deluso, tanto che dopo le prime battute di messa a punto con la “belva disumana a stato solido” sono ritornato sull’integrato a valvole, che di fronte ai due Halcro sembrava piccolo ed indifeso. Ho scelto i cavi con cura e mi sono posizionato leggermente più indietro del solito triangolo equilatero, che francamente (detto tra noi) ho sempre detestato.

La resa è pulita, molto pulita, con un equilibrio timbrico notevole. Buona la gamma media, abbastanza chiara e proiettata naturalmente sulla parete di fronte a me. Il medio-basso appare leggermente caratterizzato, come se fosse in leggera evidenza, ma devo ammettere che evidentemente è bene aspettare ancora prima di emettere pareri definitivi.

Mi concentro allora sulla gamma medio-alta, più incline a “mettersi in moto” velocemente. Bella, non c’è che dire, mi piace, ma anche in questo caso mi propongo di ampliare l’analisi coi soliti brani che mettono alla frusta la gamma medio-alta ed alta. De Andre? Certo, con le chitarre di accompagnamento nitide, riprese con una dote massiccia di buon senso e perfettamente riprodotte. Atmosfere pacate, dunque, con le due danesi che iniziano ad ammorbidire la loro resa e che sembrano quasi defilarsi, lasciando la parete di fronte come unico grande diffusore. Sulla voce del mitico cantautore annoto una certa leggerezza del medio-basso, che potrebbe con altre registrazioni mettere in evidenza sia la gamma più profonda che la gamma medio-alta. Deve ovviamente trattarsi di una impressione, perché nel dischetto della “Passione di San Luca” le voci profonde degli esecutori rendono perfettamente l’impatto del corpo della voce, possente e sicura. Sulle percussioni la mezza via del woofer basso mantiene le promesse fatte, con una buona estensione, pur con uno smorzamento leggermente contratto rispetto ad altre realizzazioni dello stesso costruttore. La legatura col medio
basso è buona, tanto che rullante, pelli più grandi e chitarra basso non si coprono l’una con l’altro, ma si ritagliano un proprio spazio ben identificabile.

Il crossover è fissato sul retro della vaschetta portacontatti.

Il crossover è fissato sul retro della vaschetta portacontatti.

La tenuta al volume elevato è buona, con la gamma bassa possente e tollerante, mentre in quella media si percepisce, ai limiti dell’ascolto sconsiderato, un certo irrigidimento, che non riesco a mettere in relazione ad un componente specifico. La scena non si modifica più di tanto, e questo mostra che la considerazione fatta sulla costruzione dei woofer sta pagando in moneta contante con una buona prova di forza. Il tweeter in gamma altissima è perfetto, con i violini che ad alto livello sono corretti timbricamente, così come i fiati. La scena rimane stabile in qualunque condizione di livello, con un certo spazio attorno ai diffusori anche quando il livello ti fa socchiudere gli occhi per la pressione generata. Alla fine dell’ennesima giornata di ascolto, posso ammettere che la gamma medio-bassa in eccesso si è completamente diluita, liquefatta forse con la temperatura impossibile, nonostante il condizionatore. Questi danesi, compaiono, colpiscono e scompaiono!

 

Conclusioni

II D 450 si è dimostrato decisamente ben fatto, con trasduttori dotati di buone ed originali caratteristiche costruttive, un diffusore competitivo, aggressivo nella prestazione ma “costumato” nella resa acustica. Le scelte operate in sede di progetto e di ottimizzazione si sono dimostrate paganti, con una prestazione sonora eccellente, e con una invidiabile riserva di potenza che concede prestazioni di ottimo livello in gamma medio-bassa e bassa.

Gian Piero Matarazzo

Jamo-D450-misure

Le Misure

La Jamo D 450 A è stata misurata sia ad un metro che a due metri di distanza, rilevando variazioni molto piccole nella risposta in frequenza, grazie alla particolare circuitazione adottata. La risposta a cavallo dei 90 decibel di sensibilità media è regolare e bene estesa, con una sola leggerissima esitazione in gamma media che ha il solo difetto di essere identificabile in un andamento estremamente piatto della curva. La gamma bassa è bene estesa ed altrettanto ben smorzata, così come quella alta, dolce ed estesa ben oltre il limite della misura. La risposta col rumore rosa in ambiente mostra una buone dose di gamma bassa, con le medi-oalte regolari e la gamma alta ben estesa, mentre nella rilevazione fuori asse notiamo un accentuarsi dell’esaltazione in gamma media ed il venire avanti delle medio-alte. Il decadimento temporale al cessare brusco dell’impulso di eccitazione mostra un decadimento rapido e senza esitazioni, con tutta l’energia che viene smaltita in un millisecondo esatto. Il grafico dell’impedenza evidenzia la frequenza di accordo molto bassa ed il parallelo dei due woofer a bassa frequenza, con un solo largo picco in gamma media dovuto all’incrocio elettrico leggermente più aperto rispetto a quello acustico. In gamma altissima si nota un comportamento del modulo molto regolare, dovuto con tutta probabilità alle particolari caratteristiche del tweeter impiegato. La condizione di massimo carico per l’amplificatore è stata trovata a 27 Hz, ove possiamo considerare il diffusore identico ad una resistenza di circa 3,6 ohm.

La distorsione per differenza di frequenze a 100 decibel di pressione media lascia intravedere qualche sbuffo delle componenti di ordine 3 ed il dipanarsi regolare della componente 2- alla base del
grafico, un comportamento eccellente che sta a testimoniare l’ottima qualità dei trasduttori impiegati. La curva di MIL sale rapidamente dalla gamma bassa, raggiungendo i 100 watt già a 125 Hz ed i 500 watt a 500 Hz, con una compressione dinamica molto contenuta sia in gamma profonda che in gamma altissima, ove si è mantenuta costantemente a cavallo di qualche decimo di decibel. La curva di massima pressione indistorta (MOL) attraversa decisa la linea dei 110 decibel a 250 Hz salendo oltre, fin quasi 120 decibel, per poi allinearsi e decrescere leggermente in gamma medio-alta ed alta. A 90 decibel di pressione la curva è particolarmente contenuta, specie con la terza armonica e con le componenti maggiori, bene attestate alla base del grafico. Aumentando la tensione input possiamo notare ancora una terza armonica inconsistente, specie in gamma medioalta ed alta, ed un leggero incremento delle armoniche superiori. La seconda armonica, certamente la meno preoccupante dal
punto di vista dell’ascolto, rimane invece elevata nello stesso intervallo di frequenze.
Gian Piero Matarazzo

 

 

Costruttore: Jamo A/S, Elmevej 8, 7870 Glyngore, Danimarca.

Prezzo: Euro 1.589,00
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Tipo: da pavimento, bass reflex.
  • Numero vie: 2 1/2.
  • Risposta: 36 – 20.000 Hz.
  • Amplificatore consigliato: 200 – 300 watt.
  • Impedenza nominale: 4 ohm.
  • Dimensioni (L x H x P): 19,5 x 90 x 30 cm.
  • Peso: 20,5 kg.
  • Tweeter: 25 mm DCD.
  • Midrange: 165 mm.
  • Woofer: 165 mm

 

L’articolo è tratto da AUDIOreview 238 settembre 2003