Questa rubrica nasce per rendere omaggio a quegli oggetti audio che hanno realmente contribuito a scrivere la storia dell’alta fedeltà. E che, ancora oggi, continuano a regalare ascolti emozionanti fra le mura domestiche.
Tra questi capolavori spicca il Naim Nait 1, il primo amplificatore integrato realizzato da Naim Audio nei primi anni ’80. Un prodotto che, appena comparso, si è guadagnato un seguito di culto a livello internazionale. E non è solo leggenda: il Nait 1 è un pezzo di storia concreta, capace di ricordarci che la missione finale dell’hi-fi è sempre la stessa – farci godere la musica, senza se e senza ma.
L’alta fedeltà “made in UK”
Negli anni Sessanta e Settanta, in Inghilterra si verificò una sorta di allineamento astrale: da un lato, la scena musicale contemporanea esplodeva con beat, rock e prog; dall’altro, cresceva la passione per la riproduzione audio domestica. Case a schiera di dimensioni contenute, serate umide e piovose, e un gusto innato per la ricerca della qualità (senza però esagerare con gli ingombri) hanno spinto marchi come Leak, Quad, Linn e, ovviamente, Naim a esplorare nuovi orizzonti.
Nait 1: l’icona di Julian Vereker
Julian Vereker, fondatore di Naim, era un personaggio carismatico, con la passione per le corse automobilistiche e una visione pionieristica dell’audio. Non trovando nulla che soddisfacesse le sue orecchie, decise di costruirselo. Da questa impresa nacque il Nait 1, un piccolo amplificatore integrato (poco più grande di mezza unità standard) che ha rivoluzionato i concetti di potenza, dinamica, emozione.
Lanciato nel 1983 a circa 250 sterline, è rimasto in produzione per cinque anni, poi sostituito dal Nait 2 e, a seguire, dalle versioni 3, 5 e così via, fino all’attuale 5si. Eppure, per tantissimi appassionati, nulla suona come il Nait 1: corpo, fluidità, estensione in basso e una vivacità ritmica uniche. Parliamo di un piccolo gigante da soli 15 watt per canale che, in realtà, sembrano ottanta.

L’esemplare in esame , per la precisione il Nait 1 detto “red led”, il più ambito (anche se Naim afferma che tutti i Naim 1 sono identici a prescindere dal colore del led).
L’accoppiata perfetta: Nait 1 e i Linn Kan II
Ci sono diversi diffusori che sanno interpretare al meglio il carattere del Nait 1, ma la sintonia con i Linn Kan II è quasi leggendaria. Queste casse, nate sulla scia dell’esperienza BBC (vedi LS3/5a), sono più trasparenti e aperte rispetto ad altri mini-monitor coevi, e con il Nait 1 creano una sinergia che incolla all’ascolto per ore.
Perché Nait 1 + Linn Kan II funziona così bene?
- Velocità e agilità: entrambi puntano su un ritmo contagioso, senza appesantire troppo.
- Corpo e profondità: il Nait 1 sa dare un basso sorprendentemente sostanzioso; i Kan II lo restituiscono in modo asciutto ma presente.
- Equilibrio timbrico: se l’integrato Naim offre colori densi e vibranti, i diffusori Linn li espongono con chiarezza, senza sfocare.

Il classico pannello dei Naim serie Chrome Bumper. In seguito i connettori di potenza vennero allontanati fra loro perché le spine in plastica, come si vede, si sovrapponevano.
Note d’ascolto: anima e grinta
Ascoltare il Nait 1 è come tornare ogni volta nella trattoria preferita: cibo genuino, atmosfera familiare e la sensazione di aver ritrovato i sapori di sempre. Può sembrare un paragone un po’ culinario, ma rende l’idea: c’è un’anima dentro questo amplificatore, un calore e una densità timbrica che avvolgono l’ascoltatore.
- Gamma alta: luminosa ma mai aggressiva.
- Gamma media: satura di colori, piena, capace di scolpire le voci e gli strumenti come fossero tridimensionali.
- Basso e medio-basso: un mix di autorevolezza e agilità, senza ossessioni da “controllo assoluto” che spesso tolgono corpo alla musica.
Non è un amplificatore neutro o iper-analitico in senso moderno; è piuttosto una macchina del divertimento, che sa trasmettere slancio e fisicità. Forse “nasconde” qualcosa in termini di raffinatezza se confrontato con elettroniche di ultima generazione, ma pochi riescono a regalare lo stesso coinvolgimento.
Leggende e verità
Le storie circolate intorno al Nait 1 (complice la personalità di Vereker) sono tante. Ma dietro ogni leggenda c’è un fondo di verità: quest’amplificatore ha realmente mostrato un nuovo modo di intendere la riproduzione audio, incentrato sul groove e sull’energia della musica. La sua potenza nominale è solo un numero sulla carta, perché all’ascolto il piccolo Naim governa diffusori ben più impegnativi di quanto ci si aspetterebbe.

Alimentazione potente e idee circuitali semplici e ben chiare, il segreto di Naim.
Conclusioni e consigli d’acquisto
Il mercato hi-fi sa essere complicato: fra top di gamma esagerati e ottimi prodotti di fascia media, l’usato rimane spesso la via più rapida per ottenere prestazioni di alto livello a costi ridotti. Nel caso del Nait 1, i prezzi variano dagli 800 ai 1.200 euro, a seconda delle condizioni e se è stato revisionato da un centro autorizzato Naim.
Se cerchi un suono con anima, capace di emozionare ancora oggi, il Nait 1 è una delle scelte più affascinanti. Con un paio di Linn Kan II (sui 500-700 euro) e il cavo Naim NAC A5 (circa 50 euro al metro), avrai un sistema vintage di straordinario impatto e freschezza. E se vuoi chiudere il cerchio, ricordati che il piccolo Nait ha persino un ingresso phono di tutto rispetto, perfetto per un giradischi coevo.

Le casse Linn Kan II su stand Solidsteel.
Ultima nota: viva la musica
In definitiva, l’alta fedeltà (o “hi-fi che dir si voglia”) è fatta di prodotti che sanno regalare emozioni senza tempo. Il Naim Nait 1 è uno di quei rari oggetti che, nonostante gli anni sulle spalle, trasmette un’energia capace di sorprenderti ad ogni sessione d’ascolto.
Buona caccia, e viva la Musica!
Andrea Della Sala
(estratto dalla rubrica AudioRetrò da AudioGallery 34)