Un piccolo miracolo

Sono le 6:30 del mattino e nella redazione ancora deserta provo a scrivere l’editoriale per AUDIOreview di ottobre che va in stampa tra poche ore, in tempo per avere la rivista all’Hi-fidelity di Milano, la mostra in programma per il 5 e 6 ottobre.

Cerco mentalmente quale possa essere l’argomento più meritevole di essere trattato in questa vetrina. In verità nella notte avevo già passato in rassegna alcuni avvenimenti ed alcuni contatti relativi alla nostra attività e al nostro settore. Pensavo ad esempio al caso di un lettore che ieri ci ha telefonato per chiedere quanto sarebbe grave sostituire un altoparlante da 6 ohm nominali con uno simile ma da 4 ohm perché da 6 non riesce a trovarne.

Lettore cordialissimo, segue la nostra rivista da decenni e per fare una gentilezza a una signora si è prestato a riparare dei diffusori di infimo valore ma a cui lei tiene e uno dei quali ha il cono del woofer danneggiato da un roditore. Penso alla complessità di un’operazione che per essere ben fatta richiede strumenti e competenza per rilevare i parametri dell’altoparlante integro e poi altro tempo per una non facile ricerca di componenti equivalenti. In questi casi riparare costa più del nuovo e si corre il rischio di un risultato non soddisfacente. Il mercato dell’usato offre montagne di diffusori per ogni gusto ed esigenza, ed è facile trovare anche a prezzi irrisori qualcosa che vada meglio di un sistema con altoparlanti non del tutto idonei. In merito al valore affettivo, se il nuovo diffusore suona bene ci si affeziona presto, ma forse qui conviene applicare l’insegnamento buddista del non attaccamento… 😁


Un altro argomento che avevo in mente di trattare riguarda i contenuti della rivista che produciamo da oltre 40 anni e per cui lavoro fin dalle origini senza soluzione di continuità. La mia riflessione è in merito al fatto che io stesso, dopo tanti anni, ci trovo sempre qualcosa di nuovo da apprendere. Non mi riferisco solo agli articoli più tecnici e complessi come quelli, ad esempio, della serie “Partiamo dal basso”, redatti da Francesco Sorino e dedicati al subwoofer (lo cito perché in questo numero pubblichiamo la parte conclusiva, che è anche riepilogativa delle cinque puntate precedenti, ma in ogni numero di AUDIOreview ci sono servizi originali di alto valore tecnico redatti da autorevoli firme), ma anche ad argomenti legati alla storia dell’alta fedeltà e della musica registrata. Per esempio, sempre su questo stesso fascicolo, nella prova dei diffusori Sonus faber Sonetto V G2, Fabrizio Montanucci rivela un curioso retroscena relativo alle origini dell’azienda veneta.

Quanti sanno quale altro gigante del nostro settore collaborava con il compianto fondatore Franco Serblin nel curare il disegno acustico dei primi sistemi di altoparlanti entrati nella storia quali Snail, Parva, Gravis e Minima prima versione?


Pur operando in questo settore da ben mezzo secolo (il mio primo articolo venne pubblicato su Stereoplay n.16 dell’ottobre 1974) questa informazione mi mancava e non mi risulta che fosse mai stata rivelata prima di AUDIOreview n.468. A proposito del mio primo articolo, è un evento che vale la pena di celebrare? Allora dovrò procurarmi una spilla con scritto 50th! 😁


A parte queste curiosità, potrebbe sembrare miracoloso il fatto che da oltre 40 anni e per ben 468 edizioni (ma non finisce qui, ovviamente), mese dopo mese sia sempre possibile leggere sulle pagine di questa rivista delle informazioni originali, attendibili e non reperibili altrove.


Sì, la carta stampata è uno strumento antico, forse non più alla moda, sicuramente meno in voga del web e per di più costoso. Ma ha un valore più che concreto. Concretissimo.
A noi costa molto impegno, ma i riconoscimenti di stima e di vero e proprio affetto che ne conseguono sono impagabili e valgono ogni sforzo fin qui fatto.


È arrivata Daniela, grafica addetta all’impaginazione, e devo consegnarle questo testo per mandare in stampa la rivista.


Chiudo qui esprimendo il mio più sentito ringraziamento a quanti dedicano il proprio tempo, ovvero quello che di più prezioso ci appartiene, affinché questa pubblicazione possa ergersi, con orgoglio, ai vertici dell’editoria specializzata di settore come da più parti ci viene riconosciuto.


Un piccolo miracolo italiano?
Mauro Neri