Alla ricerca dell’audio perduto
Autorevolezza e fruibilità: due parole che ho scritto e riscritto su questo pezzo di carta cercando inutilmente delle circonlocuzioni o dei sinonimi. Quanto sono brutte! Eppure nei mesi passati le ho pronunciate fino alla noia o forse alla paranoia. Tra l’altro in contrasto con le aspirazioni mie e di tutta l’equipe di AUDIOreview, l’idea di fare della autorevole divulgazione appare desolatamente banale.
Viceversa, e di questo nella mia citata, blanda, paranoia sono ben certo, la sezione prove di AUDIOreview è profondamente originale.
Originale nella forma e nella sostanza. Parliamo prima di quest’ultima: ci proponiamo di fornire al lettore di tutti i livelli, principiante o audiofilo incallito, informazioni attendibili, utili ed applicabili: informazioni concrete. In termini operativi occorre adottare e/o sviluppare tecniche di misura oggettive (informazioni attendibili), selezionate con il criterio di fornire indicazioni correlabili con il funzionamento di tutta la catena di riproduzione (informazioni utili) e facilmente traducibili in scelte (informazioni applicabili). Dal punto di vista formale la sezione prove è divisa in tre blocchi: teoria, pratica, inquadramento e termina con una pagina di considerazioni conclusive e indicazioni generali frutto del lavoro svolto.
Nella parte di teoria, un po’ pedante, è confinata l’elettroacustica. La parte pratica, più giornalistica, è dedicata alle informazioni direttamente e facilmente utilizzabili. La sezione di inquadramento svolge un doppio compito: aiutare a far mente locale sugli apparecchi oggetto delle prove della parte pratica (fotografia, caratteristiche dichiarate, prezzo etc.) e dare alcune altre pochissime e selezionatissime misure indispensabili ed utili a nostro esclusivo giudizio, a definire le caratteristiche degli apparecchi in prova. Esempio pratico: questo mese le prove di AUDIOreview sono completamente dedicate all’annoso problema dell’interfacciamento amplifìcatore/diffusore. La sezione teoria illustra il metodo di misura della distorsione di intermodulazione con impulsi di breve durata che è alla base delle nostre nuove, rivoluzionarie, misure di interfacciamemo. Se termini come FFT, dominio della frequenza, campionamento, non vi preoccupano, in altre parole se avete delle basi di teoria dei sistemi, può essere interessante. Ho detto “basi” perché anche nella stesura dell’articolo di teoria abbiamo cercato di essere nei limiti
del possibile, semplici e pratici. Chi fosse interessato a maggiori dettagli, può partecipare sabato 5 settembre al convegno su “Tecniche avanzate nel progetto, controllo qualità, analisi critica, valutazione dei sistemi di riproduzione del suono”, organizzato da Technimedia nell’ambito del SIM o chiederne gli atti.
Chi invece con la FFT non vuole avere nulla a che fare, può saltare a pie’ pari l’articolo di teoria e passare alla sezione pratica il cui cuore è il tabellone relativo alle 252 combinazioni ampli-casse oggetto della nostra prova.
Sfido chiunque, anche il più impreparato dei lettori a non interpretare correttamente a prima vista dati come la potenza di uscita o il livello di pressione sonora raggiunto da una determinata combinazione. A costui chiedo solo una cosa: non sottovalutare il lavoro che si è reso necessario per ridurre ad un numerino per ciascuna combinazione una incredibile massa di dati: circa 40.000 (quarantamila) misure!
Appagata la curiosità di sapere se una certa cassa va d’accordo con un certo ampli, occorrono però ulteriori informazioni: a questo provvede la terza sezione fornendo, tra l’altro, alcuni dati chiave per l’interfacciamento con l’ambiente (per le casse), il fonorivelatore, il registratore ed altri diffusori nel caso degli ampli. Tutti dati la cui utilità o è già chiara o è destinata ad emergere sin dal prossimo numero.
Questa è la filosofia di base. Di mese in mese il tutto verrà adattato al tema centrale; eccezionalmente, e solo nel caso di prodotti per una ragione o per l’altra rivoluzionari, troverete qualche prova “tradizionale” ricca di grafici e parole che, in quel caso, saranno spesi bene. Il tutto ha uno scopo ben preciso: dare quelle informazioni concrete che talora vengono perse di vista: in altre parole andare tutti insieme alla ricerca dell’audio perduto. Critiche, commenti, consigli sono particolarmente graditi.
Paolo Nuti
da AudioReview n. 1 settembre 1981