Qual è il QI dell’IA?

ChatGPT, e l’Intelligenza Artificiale in generale, è senza dubbio il più attuale dei fenomeni internet, in grado di cambiare il futuro, dopo l’e-mail, Wikipedia, i forum di discussione, i Social Network e i relativi algoritmi di profilazione, YouTube, e la loro disponibilità sui dispositivi portatili.
L’intelligenza artificiale applicata alla generazione di immagini supera facilmente e – soprattutto – velocemente i limiti creativi del fotomontaggio e del fotoritocco di Photoshop e simili. Le scene più improbabili, generabili anche tramite servizi online, una volta divenute così facilmente verità apparenti sollevano inquietanti interrogativi sulla prossima impossibilità di credere a ciò che si vede e di utilizzare immagini come prova di veridicità; invece, infondono certezze sull’inarrestabile proliferazione di bufale e false immagini, spesso per burla, ma anche inevitabili fabbriche di dubbi e immagini fake, potenzialmente tendenziose e capaci di condizionare l’opinione pubblica.
Tornando all’intelligenza artificiale applicata alla generazione di testi, tramite ChatGPT e simili, come non rimanere impressionati dalla correttezza formale e discorsiva delle risposte date alle domande più disparate?
Come avvenuto per qualsiasi innovazione tecnologica, altro timore è dato dalla possibile minaccia di soppiantare l’uomo in varie professioni basate sulle parole, sulle conoscenze, addirittura sulla creatività. Ma la produzione “creativa” generata da ChatGPT si basa su un collage di dati provenienti da internet, sollevando questioni spinose in termini di accuratezza, privacy e proprietà intellettuale; io penso che, nonostante tutto il loro fascino conversazionale, nel mondo reale gli strumenti di IA avranno ancora bisogno di operatori specializzati, in grado di formulare richieste non equivocabili e di validare le risposte ottenute. E questo potrebbe addirittura creare nuovi posti di lavoro, anziché cancellarli.
Le repliche dello chatbot sono educate, politically correct, pazienti e, mancando degli umani sentimenti dell’orgoglio e della vergogna, sono pronte a scusarsi per le imprecisioni.
E sì, perché quando i chatbot non sanno cosa dire, spesso si esprimono a vanvera (ma anche gli esseri umani possono farlo).
A tal proposito, e a testimonianza delle cautele indispensabili quando si raccolgono informazioni in internet, ho memorizzato una conversazione con ChatGPT. Per non fare torto a nessuno ho chiesto informazioni a me più che note, su argomenti che mi riguardano, ma ben stratificati nel tempo e che potrebbero essere richiesti dai curiosi lettori di una rivista audio.
La specializzazione dell’argomento, che a sua volta poggia su informazioni in rete ridotte, frammentarie e spesso imprecise, ha prodotto uno sproloquio con tratti di comicità involontaria che non resisto dal condividere con voi in forma quasi integrale.
Immaginatelo recitato tra me e una voce artificiale, tipo quella di HAL9000, il supercomputer svalvolato di “2001: Odissea nello spazio”.
D: Qual è la storia del costruttore di sistemi di altoparlanti ESB?
R: ESB (Elettronica Sicula Baretta) è un’azienda italiana specializzata nella realizzazione di sistemi di altoparlanti e di apparecchiature audio professionali. L’azienda conta più di 40 anni di attività, ed è stata fondata nel 1979 a San Giovanni La Punta, in Sicilia, da Santo Baretta, un tecnico con grande passione per la costruzione di diffusori acustici.
Negli anni ’80 l’azienda si specializzò nella produzione di altoparlanti per gli studi di registrazione e le applicazioni professionali, e collaborò con importanti marche del settore, come RCF. Negli anni ’90, ESB cominciò anche a produrre altoparlanti e diffusori per il mercato dell’audio hi-fi, raggiungendo un buon successo in Italia e all’estero.
Nel corso degli anni ESB ha sviluppato tecnologie innovative nei campi dell’acustica, della meccanica e dell’elettronica, ottenendo numerosi brevetti e riconoscimenti per le sue soluzioni tecniche avanzate.
Oggi, ESB collabora con importanti produttori di amplificatori e apparecchiature audio, offrendo componenti di alta qualità e sistemi di altoparlanti su misura, con un’attenzione particolare alla qualità del suono e alla soddisfazione del cliente.
D: Non questa, ma quella di Aprilia
R: Mi scuso per l’errore nella mia risposta precedente. Aprilia è un’azienda italiana fondata nel 1981, specializzata nella produzione di sistemi di altoparlanti per l’audio professionale e hi-fi. La società è stata fondata da Guido Noselli e altri tecnici con esperienza nel settore dell’audio, e ha preso il nome dalla città in cui è stata fondata: Aprilia, nel Lazio.
Negli anni ’80, Aprilia concentrò la sua attenzione sulla produzione di altoparlanti per applicazioni professionali, fornendo componenti di alta qualità ad importanti produttori di altoparlanti e amplificatori. Nel corso degli anni, l’azienda si è sviluppata ulteriormente, ampliando la sua offerta con diffusori hi-fi di alta qualità, che sono stati molto apprezzati dagli appassionati di musica.
Aprilia ha sviluppato molte soluzioni tecniche innovative nel campo dell’acustica, e ha ottenuto diversi brevetti per le sue innovazioni tecnologiche. L’azienda si concentra sulla produzione di componenti di alta qualità, utilizzando materiali pregiati e processi produttivi di alto livello, per garantire la massima affidabilità e il massimo piacere d’ascolto.
Oggi Aprilia è una delle aziende italiane più importanti nel settore dell’audio professionale e hi-fi, e viene apprezzata dai suoi clienti per l’eccellente qualità del suono dei suoi prodotti e per il loro design raffinato e innovativo.
D: Neanche questa, ma Electroacoustic Systems Building di Aprilia.
R: Mi scuso nuovamente per la mia inesattezza nella risposta precedente.
ElectroAcoustic Systems Building (EASB) è un’azienda italiana fondata nel 1982 a Aprilia, nel Lazio, specializzata nella produzione di altoparlanti e sistemi di altoparlanti. Fondata da un team di tecnici con esperienza nella progettazione e produzione di dispositivi audio, l’azienda ha avviato la produzione di diffusori ad alta efficienza e di alta qualità, utilizzando materiali pregiati e tecnologie avanzate per garantire il massimo livello di performance. Negli anni ’90, EASB si è concentrata sulla produzione di diffusori per il mercato hi-fi, realizzando prodotti con una progettazione avanzata e una grande cura per i dettagli. Alcuni dei prodotti più noti di EASB sono la serie “Reference” e “Crescendo”, che erano rappresentative della qualità e dell’attenzione al design per cui l’azienda era rinomata. EASB ha sviluppato molte tecnologie innovative nel campo dell’acustica, dell’elettronica e della meccanica, e ha ottenuto diversi brevetti per i suoi prodotti. L’azienda ha sempre prestato grande attenzione alla qualità e all’affidabilità dei suoi prodotti, utilizzando i migliori materiali e processi produttivi disponibili. Oggi EASB non è più in attività, ma rimane una compagnia storica della produzione di sistemi di altoparlanti in Italia, e i suoi prodotti sono ancora apprezzati per la loro elevata qualità e affidabilità.
D: Mi sembra che non la conosci proprio, la ESB in cui hanno collaborato Giussani e Sorino.
R: Mi scuso per la mia inesattezza nella risposta precedente. La collaborazione tra Giussani e Sorino non riguarda la EASB, bensì l’ESB (Electro Acoustic System Building), una società italiana fondata nel 1979 che si occupa della produzione di altoparlanti per il settore dell’audio professionale. L’ESB è stata creata da Luigi Giussani e Roberto Sorino, due appassionati di musica elettronica che hanno deciso di unire le loro competenze nel campo dell’acustica e dell’ingegneria elettronica per produrre sistemi di altoparlanti ad alta efficienza e di alta qualità per il settore professionale. L’ESB è stata una delle prime aziende italiane a utilizzare l’alnico, una lega di alluminio-nichel-cobalto, come magnete per i suoi altoparlanti, ottenendo così una maggiore efficienza e una migliore risposta in frequenza rispetto ai tradizionali magneti in ferrite. L’azienda ha inoltre sviluppato diverse tecnologie innovative nel campo dell’acustica, dell’elettronica e della meccanica, ottenendo numerosi brevetti per i suoi prodotti. Tra i prodotti più noti dell’ESB ci sono i diffusori da studio della serie “Monitor” e i moduli di amplificazione “Aurora”, che erano rappresentativi della qualità e dell’attenzione al design per cui l’azienda era rinomata.
Oggi l’ESB non è più in attività, ma rimane una compagnia storica della produzione di sistemi di altoparlanti in Italia, e i suoi prodotti sono ancora apprezzati da appassionati e professionisti del settore per la loro elevata qualità e accurata progettazione.
A questo punto, cerco d’ingannare ChatGPT ripetendo la domanda di partenza, per valutare se e come abbia cambiato le risposte, sulla base dell’apprendimento avvenuto.
D: Qual è la storia del costruttore di sistemi di altoparlanti ESB?
R: ESB (Electro Acoustic System Building) è stata una società italiana fondata nel 1979 da Luigi Giussani e Roberto Sorino, due appassionati di musica elettronica, che hanno deciso di unire le loro competenze nel campo dell’acustica e dell’ingegneria elettronica per produrre sistemi di altoparlanti ad alta efficienza e di alta qualità per il settore professionale. Fin dalle prime produzioni, l’ESB ha messo in pratica la filosofia di progettare e realizzare altoparlanti di alta qualità impiegando materiali di primissimo livello, cura artigianale nella realizzazione e una grande attenzione all’innovazione tecnologica. L’azienda ha sin da subito messo in pratica la filosofia “zero compromessi” nella produzione dei propri prodotti. Uno dei primi successi di ESB è stata la linea di altoparlanti “Monitor” per il mercato professionale, utilizzati negli studi di registrazione, in cui l’azienda ha messo a frutto le proprie conoscenze nel campo della tecnologia del magnete ad alnico (lega di alluminio-nichel-cobalto), che ha permesso di progettare altoparlanti con una maggiore efficienza e una migliore risposta in frequenza.
La collaborazione con l’azienda americana Threshold Enterprises, una società specializzata nella produzione di amplificatori per sistemi hi-fi, ha portato alla realizzazione dei primi altoparlanti ESB “Threshold”, che hanno goduto di grande successo in tutto il mondo. Nel corso degli anni ’80 e ’90, l’ESB ha sviluppato diverse tecnologie innovative nel campo dell’acustica, dell’elettronica e della meccanica, ottenendo numerosi brevetti per i suoi prodotti. Tra i prodotti più noti dell’ESB ci sono i moduli di amplificazione “Aurora”, i diffusori “Crios” e i diffusori “Novus”, riconosciuti a livello internazionale come prodotti di altissima qualità. Dopo alcuni anni di pausa nella produzione, negli ultimi anni i prodotti ESB sono tornati a essere disponibili sul mercato, grazie alla passione e all’esperienza di alcuni appassionati che hanno deciso di portare avanti il marchio, rispettando la tradizione e la filosofia originaria dell’azienda.
D: Ma no, mi riferisco a Renato Giussani e Franco Sorino.
R: Mi scuso per la confusione nella mia risposta precedente. Renato Giussani e Franco Sorino sono i fondatori e proprietari dell’azienda italiana di sistemi di altoparlanti ESB (Electronics & Speakers Building), fondata nel 1983. L’azienda si è affermata come uno dei maggiori produttori di altoparlanti di alta qualità per il mercato dell’audio professionale. Renato Giussani aveva già esperienza nel settore dell’audio professionale in quanto, già negli anni ’70, aveva creato un’azienda per la produzione di amplificatori e preamplificatori per il mercato dell’audio di qualità. Franco Sorino, invece, aveva una lunga esperienza nella progettazione di altoparlanti ed era conosciuto per il progetto dei celebri altoparlanti dodecaedrici. ESB si è subito distinta per la produzione di sistemi di altoparlanti di altissima qualità grazie all’utilizzo di materiali pregiati e a tecnologie avanzate… Tra i prodotti di maggiore successo di ESB ci sono stati i diffusori “Prestige”, “Midi” e “Sinfonia”, nonché gli amplificatori e preamplificatori a valvole come “The Pre”, “The Power” e “The One”. Dopo alcuni anni di pausa nella produzione, dal 2019, ESB è tornata sul mercato grazie a un gruppo di appassionati che ha deciso di portare avanti il marchio, sviluppando nuovi modelli di altoparlanti di alta qualità con l’obiettivo di mantenersi sui livelli qualitativi e di innovazione del passato.
D: Franco Sorino non ha mai progettato altoparlanti dodecaedrici. È conosciuto anche come Francesco Sorino.
R: Mi scuso per la mia inesattezza nella risposta precedente. Franco Sorino, noto anche come Francesco Sorino, è stato uno dei fondatori dell’azienda italiana di sistemi di altoparlanti ESB (Electronics & Speakers Building) fondata nel 1983 insieme a Renato Giussani. Franco Sorino ha una grande esperienza e conoscenza nel campo della progettazione di altoparlanti e di tecnologie acustiche sviluppata attraverso l’esperienza nel campo dell’audio hi-fi e professionale. Sorino ha sviluppato alcune delle tecnologie usate in ESB, in particolare progetti di driver a compressione su larga scala. Gli altoparlanti dodecaedrici di cui si parlava nella precedente risposta sono stati progettati da Gilbert Briggs degli EMIT, una società britannica attiva nel mercato degli altoparlanti negli anni ’60. Chiedo scusa per la mia confusione in merito. Franco Sorino ha lavorato alla progettazione e sviluppo di numerosi altoparlanti e sistemi d’altoparlanti ad alta efficienza e di alta qualità prodotti da ESB, tra cui i prestigiosi altoparlanti Sinfonia e Celestion utilizzati nel settore degli altoparlanti per chitarra. ESB si è distinta per l’utilizzo di materiali di altissima qualità e la ricerca costante di tecnologie innovative… bla, bla, bla…
Quindi, di fronte all’assenza di conoscenza, l’intelligenza artificiale si trasforma in furbizia naturale. Come uno scolaretto impreparato, e anche con un quoziente d’intelligenza scarsino, inizia a sbirciare e scopiazzare sul web a destra e a manca, attingendo a frammenti di informazioni relative allo stesso settore specialistico, ma non avendo memoria storica né reale conoscenza le unisce insieme in quella che, a chiunque conosca la materia, appare un’evidente “supercazzola sarchiaponica”, tanto per citare due storiche gag della comicità nostrana.
Ma solo a chiunque già conosca la materia e le risposte!
E a un neofita? Che invece la materia non la conosce?
Andrà ancora fiero di dichiarare “le riviste non le leggo, tanto si trova tutto in internet”?
Francesco Sorino