Diciamo la verità: Nakamichi, tra tutti i costruttori nipponici, è quello che maggiormente gode della stima del pubblico, anche di quello degli ascoltatori più intransigenti. Merito da accreditarsi anzitutto dell’indimenticabile modello 1000, un registratore a cassette dalla impeccabile meccanica che, già quindici anni fa, lanciò ai massimi livelli dell’hi-fi le possibilità dell’ultraeconomico supporto magnetico nato dieci anni prima in Philips per essere usato nei soli dittafoni. Poi è venuta l’acquisizione della efficacissima topologia «Stasis» (sviluppata da Nelson Pass per l’americana Threshold) per gli stadi finali di potenza, che ha consentito la realizzazione di raffinate amplificazioni a due telai (il finale PA-7E è provato sul n° 45 di AUDIOreview). Come dimenticare poi il CD-player della serie OMS, per molto tempo uniche macchine digitali ad essere accettate anche dal pubblico dei puristi più snob (il modello maggiore OMS-7 è provato sui nn. 37 e 55 di AUDIOreview). Infine il recentissimo registratore DAT a due telai che, adottando il mitico nome 1000, eredita dal precedente modello a compatì cassette lo status di riferimento nella registrazione, non solo amatoriale (prova sul n° 93 di AUDIOreview).
Dagli entusiasti del marchio a lungo era stata attesa la proposta di amplificatori integrati degni del nome Nakamichi. Finalmente questa attesa è stata soddisfatta da una nuova intera linea di prodotti, di immagine molto adatta al grosso pubblico, predisposti a formare catene di riproduzione monomarca interamente telecomandabili.
In prova questo mese l’amplificatore integrato di potenza maggiore, 80 W nominali, chiamato semplicemente Amplifer 1 (il modello inferiore, da 50 W nominali, è ovviamente contrassegnato dal numero 2). Con l’occasione riportiamo anche alcune impressioni sul registratore a cassette più economico, altrettanto semplicemente denominato Cassette Deck 2.

Il telecomando può controllare un intero impianto Nakamichi con CD, sintonizzatore e due registratori (eventualmente i DAT 1000).
Costruzione e caratteristiche
Già al peso l’apparecchio si dichiara importante. Il nerissimo frontale in alluminio ha un design ricercato e movimentato, con due grosse manopole ben distanziate: quella a destra per il volume, quella a sinistra per la selezione della sorgente. La seconda, senza indice ma con scatti dotati di un gradevole feeling, non ha dei fermi: è libera di ruotare. In realtà fornisce solo dei comandi di commutazione, in due direzioni, ad una logica interna di selezione; tale scelta è obbligata dalla telecomandabilità dell’apparecchio. A garanzia dell’integrità del segnale, che Nakamichi difende dall’attraversare tutti i componenti elettronici eliminabili, tale logica controlla a sua volta un commutatore rotativo motorizzato.
Alla selezione di ognuna delle sei possibili sorgenti, nella fila tra le due manopole, si illumina il corrispondente led, molto utile nella commutazione a distanza. In tal senso ancora più utile si rivela l’indice luminoso presente sulla manopola del volume, calettata su un pregia to potenziometro ALPS motorizzato.
La fascia inferiore del pannello frontale ospita, in ordine da sinistra verso destra, la presa per cuffia, il seletore CD-direct, due tasti per l’uscita di potenza verso altrettante coppie di sistemi di altoparlanti, i controlli per toni bassi ed alti tra cui è interposto un tasto di esclusione, il selettore della sorgente inviata alle uscite per registratore, il controllo del bilanciamento, il pulsante di muting e la finestrella del ricevitore dei telecomandi ad infrarossi. La linea CD-direct, che garantisce la massima purezza del segnale, salta il commutatore degli ingressi ed il controllo del bilanciamento tra i canali.
Guardando l’apparecchio alle spalle, alla sinistra sono presenti le prese dell’ingresso giradischi (con nelle adiacenze il selettore per testine MM o MC) e di quello CD-direct, tutte dorate. Appena più a destra la fila di tutte le altre prese d’ingresso ed uscita. In posizione centrale si trova la morsettiera per le due coppie di altoparlanti: i robusti morsetti a vite, anche se di comune materiale plastico, risultano veramente efficaci e comodi.
Sono presenti inoltre prese per la trasmissione dei (tele)comandi ad un sintonizzatore ed a due registratori Nakamichi (questi ultimi, per chi può permetterselo, possono essere anche i DAT 1000…). Il telecomando in dotazione agli integrati Nakamichi ha anche i tasti per i principali, comandi del CD che vengono però ricevuti direttamente nell’apparecchio destinatario.
L’accesso all’interno svela un’elettronica decisamente abbondante ma ordinata. Inoltre, a ben guardare, l’abbondanza di materiale è dovuta soprattutto alla telecomandabilità
ed alle protezioni mentre il prezioso segnale attraversa un numero ri-dotto di stadi dalla topologia per quanto possibile semplificata. Il grosso trasformatore sbilancia il peso a
sinistra, zona in cui è posto l’intero alimentarore, dotato di condensatori di filtro da 10.000 uF. Il preamplificatore fono, con equalizzato re RIAA attivo, ha guadagno commutabile per testine MM e MC ed ha in serie agli ingressi delle bobine da 50 uH avvolte su tori di ferrite che bloccano i disturbi a radiofrequenza. Lo stadio differenziale d’ingresso usa coppie di transistor integrate in un unico piccolo componente che precedono un amplificatore operazionale doppio; questo lavora così a livelli di tensione maggiori, con conseguente riduzione del rumore.
Nella sezione di potenza i transistor finali complementari sono usati in coppie connesse in parallelo per aumentare la corrente erogabile sul carico. Gli otto finali, più alcuni driver e sensori di compensazione termica della polarizzazione, sono tutti montati su un unico grande dissipatore termico dalle ampie alettature. Lo schema messo a punto dalla Nakamichi per questi amplificatori integrati usa una topologia denominata HTA (acronimo di Harmonic Time Allignment, tanto per non perdere le vecchie care cattive abitudini dell’elettronica di consumo), volta alla riduzione della distorsione dinamica.
Non si tratta poi di concetti così rivoluzionari ed i rimedi adottati sono i soliti: stadi dall’ampia banda passante ad anello aperto e l’adozione di ridotti tassi di contro reazione, preferibilmente localizzata suddividendo il guadagno complessivo tra più stadi. Risultati: una maggiore linearità di fase, migliore prontezza dei transienti, fattore di smorzamento uniforme al variare della frequenza, drastica riduzione dei fenomeni di distorsione d’intemodulazione dinamica (TIM).
Un ultimo meritevole appunto per il sofisticato sistema di protezione, sensibile al sovrapilotaggio, all’eccesso di temperatura ed alla presenza di tensione continua sulle uscite (rottura dei finali).

Il pannello posteriore ospita oltre alla batteria di connettori d’ingresso/uscita, degli efficaci morsetti per due coppie d’altoparlanti.

L’interno è pieno di materiale elettronico, anche per la sezione di telecomando. In evidenza la robusta sezione di alimentazione.

Nella sezione d’ingresso fono si riconoscono le due bobine in parallelo al segnale che scaricano a massa eventuali disturbi a radiofrequenza.

Sull’ampio dissipatore termico sono montali i transistor finali, a coppie in parallelo, più alcuni driver ed un sensore per la prolezione termica.
Le misure
I dati d’interfaccia sono di ottimo standard, in particolare si distingue il miglioramento del rapporto S/R dell’ingresso CD-direct. L’equalizzazione RIAA è molto precisa, con la manifesta presenza di un filtro subsonico di indubbia utilità. La risposta in frequenza è estremamente uniforme e si estende ben oltre gli estremi della banda audio; l’intervento dei controlli di tono è apprezzabilmente contenuto entro ±9 dB massimi agli estremi banda.
II fattore di smorzamento rimane elevato, nonostante la presenza del disgiuntore d’uscita, e se ne apprezza l’uniformità del valore anche al crescere della frequenza. Le prove di forza sono ben superate con curve di CCL piuttosto verticali e dotate di un discreto margine dinamico. Sembrano del tutto assenti limitazioni della corrente che arriva a superare i 15 A di picco. I grafici di TRITIM risultano sempre di impeccabile pulizia e del tutto indifferenti alle difficoltà del carico, a dimostrazione di un’eccellente capacità di erogare corrente.
L’ascolto
Approfittando di una sua lunga permanenza nel mio salotto, ho tenuto l’amplificatore in stand-by per diversi giorni riscontrando l’assenza di un nocivo aumento di temperatura ed
un paio di misteriose autoaccensioni, probabilmente a causa di disturbi esterni. Il telecomando può ormai essere considerato un simbolo dell’elettronica di consumo anche della più prestigiosa categoria a cui appartiene il Nakamichi; se ne rimane presto viziati e la scarica delle pile o il non trovarlo immediatamente a portata di mano ci manda in uno stato
di prostrata impotenza. Cos’è che non vorremmo fare col telecomando: aumentare il volume dei nostri affari, spedire in fast-forward i bambini a letto, selezionare la spiaggia tropicale dove tele-trasportarci in vacanza, mettere in muting i rompiscatole, e quante cose ancora…
Qui e concesso solo di regolare il volume sonoro e di scegliere la sorgente d’ascoltare lo scelgo prima il giradischi che, a parte la sempre meno sopportabile dose di rumori propinataci, accredita subito il Nakamichi di un suono gradevole e pieno Senza indugio passo al CD con un programma vario scelto tra i dischi che conosco meglio. Sarà merito
della mole gigantesca dei diffusori ma risulta impressionante l’impatto, soprattutto alle basse frequenze, che si riesce ad ottenere già senza salire troppo col volume. La timbrica
risulta sempre gradevole e non affaticante, anche al crescere del volume verso i limiti attendibili da un integrato. Tipicamente la vita dell’integrato è facile: quasi mai gli si chiederà
di riprodurre la musica più forte che dal vivo, quasi sempre fornirà musica da sottofondo in appartamenti pieni di familiari e di vicini intolleranti; sporadiche galoppate in occasione di rare feste con molti invitati: in ogni occasione il Nakamichi si troverà a suo agio- la sua robustezza lo garantisce fedele per anni, con un grosso pizzico di raffinatezza in più.
Conclusioni
Esiste sicuramente una fascia di pubblico che considera i prodotti hi-end troppo costosi, troppo critici e/o troppo brutti ma che, nello stesso tempo, non riesce ad
essere soddisfatta dai prodotti di grande serie. La nuova serie Nakamichi va a pennello per questa fascia di pubblico, consentendo la formazione di interi impianti di grande raffinatezza, tecnica ed estetica, dotati di un’immagine prestigiosa, ad un costo accessibile e dotati dell’ormai irrinunciabile plus della completa telecomandabilità.
Francesco Sorino
Costruttore: Nakamichi Corporation; Shinjuku Daiichi Seimei Bldg, 2-7-1 Nishishinjuku, Shinjuku-ku, Tokyo 163.
Distributore per l’Italia: PFG; Via F. de Filippi, 3 – 20129 Milano.
Prezzo: L. 1.580.000
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Potenza media continua: 80 W su 8 ohm
- Potenza dinamica: 180 W/4 ohm, 270 W/2 ohm
- Risposta in frequenza: 5-80.000 Hz a -3 dB
- Rapporto S/R stadio finale: >105 dB (pesato A)
- Sensibilità/impedenza ingressi alto livello: 150 mV/20 kohm
- Sensibilità ingresso fono MM/MC: 2,5 mV/125 uV
- Impedenza ingresso fono MM/MC: 47 kohm/100 ohm
- Accettazione massima ingresso fono MM/MC: 180 mV/9 mV
- Rapporto S/R ingresso fono MM/MC: 82 dB/70 dB (pesato A)
- Controlli di tono: ±10 dB a 20 Hz e 20 kHz
- Dimensioni: (LxAxP) 430x125x360 mm
- Peso: 15 kg.
da AUDIOreview n. 104 aprile 1991


Salve: la scritta “da AUDIOreview n. 104 aprile 1991” si riferisce al deck a cassette o all’ amplificatore?
E nel caso si riferisca al deck a cassette, a quale numero di audioreview si trova l’ articolo sull’ amplificatore?
Grazie.
Cordiali Saluti.
Massimiliano.
Ciao Massimiliano,
la scritta si riferisce a entrambi.
All’indirizzo http://www.audioreview.it/database/index.php trovi l’indice prove dove puoi vedere tutti i prodotti provati da AudioReview, ACS AudioCarStereo e Digital Video. Per quanto riguarda i numeri di AudioReview da 1 al 100 se ti occorre qualche prova in particolare da visionare sul sito puoi farne richiesta direttamente qui o scrivendo all’indirizzo arretrati@ audiovideoteam.it
Salve,
mi piacerebbe leggere online i seguenti articoli:
– Speciale 15 anni di AUDIOreview – Wincross ultima parte (entrambi su A.R. n. 162)
– Ampli a valvole per cuffie – Sistemi di altoparlanti compatti – Pilotaggio in corrente (tutti su A.R. n. 163)
– Registratori a tre testine – 20 interfacciamenti nastro-registratore – Filtri “All Pass” – 3 woofer per un tweeter a nastro (tutti su A.R. n. 170)
– Speciale Made in Italy – Circuiti a valvole storici – Limiti di funzionamento degli altoparlanti (tutti su A.R. n. 181).
Nel RingraziarLa infinitamente per la cortesia e la disponibilità Le porgo i miei più
Cordiali Saluti.
Massimiliano.
… molti articoli, non c’è che dire 🙂
Vedrò di fare il possibile.
A presto!