AR Athena

AR-Athena-aperturaAcoustic Research, mitico costruttore statunitense di sistemi di altoparlanti, da sempre conosciuto ed apprezzato dagli audiofili ed appassionati di alta fedeltà di tutto il mondo, si presenta ancora alla ribalta del palcoscenico con un nuovissimo sistema di trasduzione del suono. Si chiama Athena e a mio modesto parere, potrebbe ambire allo scettro di sistema di diffusione hi-fi più piccolo del mondo. La AR, con il sistema Athena, pare abbia voluto sfatare la tesi che da sempre assegnava d’ufficio ai piccoli sistemi prestazioni altrettanto piccole.

Vediamo quale è stata la formula vincente trovata dalla casa americana.

Costruzione

Appena tolto l’imballo al sistema AR Athena vengo colto da un attimo di sconforto: la scatola contiene infatti un piccolo (ma neanche tanto) subwoofer, bello e ben costruito, una busta con dentro due cavi per il collegamento, di piccola sezione, due manualetti, ed un’altra scatoletta, stretta e lunga, contenente, presumo, qualche strano supporto.

Dei satelliti nessuna traccia… «I soliti problemi con la spedizione…», penso. Sconsolato decido di aprire la scatoletta stretta e lunga per vedere che cosa ci sia dentro e… stupore!: dentro ci sono due piccoli anzi minuscoli, anzi microscopici diffusorini grigi.

«Che carini!» esclama il caro Mauro, poco distante; ed in effetti i due «oggettini» sono davvero graziosi. Si tratta di due satelliti a due vie, così piccoli che possono veramente essere disposti facilmente in qualsiasi ambiente ed eventualmente sparire alla vista. Il mobile è in plastica stampata di discreto spessore, con una splendida finitura in nextel grigio scuro. La forma a pianta triangolare consente un facile posizionamento dei trasduttori in praticamente ogni punto della stanza. La presenza inoltre di due filettature, situate sul pannello inferiore in corrispondenza del bordo posteriore, ne facilita il fissaggio su staffe o supporti a parete. Del sistema fa parte anche un subwoofer, da pavimento, con funzionamento del woofer in carico simmetrico. Tale configurazione per mette di avere prestazioni superiori, a parità di altoparlante, a qualunque sistema reflex e a sospensione pneumatica in sistemi dedicati alla riproduzione delle basse frequenze. In poche parole in un carico simmetrico l’alto parlante è affacciato, da una parte in una camera chiusa, e dall’altra in una camera accordata. Il suono emesso dal trasduttore
non viene quindi irradiato direttamente nell’ambiente ma passando attraverso il condotto di accordo, viene filtrato acusticamente.

// circuito del crossover presenta una topolo gia classica. Il taglio tra le vie è realizzato con delle celle ad un polo (6 dBIottava). Da notare che i satelliti sono collegati in fase rispetto al sub mentre il tweeter è contro fase rispetto al mid.

Il circuito del crossover presenta una topologia classica. Il taglio tra le vie è realizzato con delle celle ad un polo (6 dBIottava). Da notare che i satelliti sono collegati in fase rispetto al sub mentre il tweeter è contro fase rispetto al mid.

La risposta di questo sistema presenta un tipico andamento a campana. Questa particolare configurazione presenta notevoli vantaggi rispetto ad un sistema a radiazione diretta: il filtraggio acustico fa sì che la risposta del sistema sia del tipo passa banda del quarto ordine, cioè con pendenza 12 dB/ott sia verso le basse frequenze sia verso le alte, centrata attorno alla frequenza di accordo. L’escursione del cono dell’altoparlante, che diventa minima proprio in corrispondenza alla frequenza di accordo, si mantiene così contenuta in tutta la banda di funzionamento, con benefici effetti sulla distorsione.

Quest’ultima, o meglio la distorsione armonica, subisce anch’essa il filtraggio acustico ad alta frequenza e, conseguentemente, un abbassamento, che in alcuni casi può essere piuttosto sensibile.

Il filtro crossover è posto parte nel subwoofer, parte nei satelliti. Esso utilizza condensatori elettrolitici non polarizzati ed induttanze avvolte su nuclei in lamierini.

Il filtro crossover è posto parte nel subwoofer, parte nei satelliti. Esso utilizza condensatori elettrolitici non polarizzati ed
induttanze avvolte su nuclei in lamierini.

Il subwoofer è costituito da una struttura piuttosto complessa, realizzata in pannelli di medite di notevole spessore e rifinito con formica grigia satinata simile al metallo martellato. La presenza di rinforzi interni e la particolare conformazione fanno sì che questa risulti molto rigida. Trattandosi di un carico simmetrico sono presenti due camere separate, sulle quali si affacciano entrambe le facce del woofer; la camera chiusa non è coibentata. Mentre quella accordata presenta una leggera coibentazione con due pannelli di assorbente acrilico disposto lateralmente.

Il trasduttore dedicato alle basse frequenze è di tipica costruzione AR. Si tratta di un woofer da 20 cm a doppia bobina dotato di un magnete di grandi dimensioni. Il cestello è in lamiera stampata mentre la membrana, in carta corrugata, è tenuta in posizione da una sospensione in foam. Da notare la protuberanza alla fine del magnete, che permette alla bobina mobile di compiere delle escursioni molto lunghe, con conseguente aumento del livello massimo riproducibile dal componente.

Gli altoparlanti utilizzati nei due satelliti sono un mid-woofer da 80 mm con membrana in carta e magnete schermato, e un tweeter a cupola morbida da 19 mm.

Gli altoparlanti utilizzati nei due satelliti sono un mid-woofer da 80 mm con membrana in carta e magnete schermato, e un tweeter a cupola morbida da 19 mm.

Gli altoparlanti utilizzati nei due satelliti sono un mid-woofer da 80 mm con membrana in carta e sospensione in foam e un tweeter a cupola morbida da 19 mm. I magneti dei due componenti appaiono di generose dimensioni; quello del midrange è inoltre accuratamente schermato, al fine di permettere un facile posizionamento dei diffusori in prossimità di apparecchi televisivi. Il tweeter presenta, sempre per annullare il flusso disperso in previsione di un impiego in prossimità di cinescopi a colori, un magnete aggiuntivo incollato sopra a quello principale. La bobina, da 19 mm, è raffreddata con olio magnetico.

Il subwoofer è costituito da una struttura piuttosto complessa, realizzata in pannelli di medite di notevole spessore, rifinito con formica grigia satinata simile al metallo martellato.

Il subwoofer è costituito da una struttura piuttosto complessa, realizzata in pannelli di medite di notevole spessore, rifinito con formica grigia satinata simile al metallo martellato.

Il filtro crossover, molto semplice in quanto utilizza solo tagli a 6 dB/ottava, è diviso in due parti: quella che comprende le circuitazioni relative al taglio inferiore è posta nel subwoofer, mentre i satelliti accolgono al loro interno i circuiti relativi all’incrocio tra mid e tweeter. Il cablaggio dei satelliti è su basette di circuito stampa
to, mentre la sezione interna al sub è incollata direttamente sulla vaschetta di ingresso del segnale. Il costruttore impiega induttanze avvolte su nucleo ferromagnetico e condensatori elettrolitici non polarizzati.

Il mobile dei satelliti è realizzato in plastica stampata di discreto spessore, con una bellissi ma finltura in nextel grigio.

Il mobile dei satelliti è realizzato in plastica stampata di discreto spessore, con una bellissima finltura in nextel grigio.

I morsetti di ingresso del segnale sono del tipo a molla e consentono la connessione rapida di cavi spellati o con terminazioni rigide, di buono spessore. La scelta di porre parte del crossover nel subwoofer ha obbligato i tecnici della AR a dotare quest’ultimo di due coppie di morsetti, una in entrata ed una in uscita, da collegare poi ai satelliti.

/ morsetti di ingresso del segnale sono a molla e consentono la connessione rapida di cavi spellati o con terminazioni rigide.

I morsetti di ingresso del segnale sono a molla e consentono la connessione rapida di cavi
spellati o con terminazioni rigide.

Le misure

Cominciamo subito dal dato di sensibilità, che in camera anecoica è risultato medio, circa 87 dB, mentre in ambiente, con entrambi i diffusori in funzione sono stati rilevati 85,6 dB.

La risposta, in queste condizioni, è risultata regolarissima nelle gamme media e medio alta, mentre la parte bassa è molto influenzata, come c’era da aspettarsi, dalla collocazione del subwoofer rispetto alle pareti della stanza. La risposta in nero è stata rilevata con il sub ad 1 metro dal fondo mentre quella in rosso si riferisce alla misura con il mobile addossato alla parete. Come si vede l’incremento delle basse frequenze è notevole.

La dispersione del sistema è buona, dato che si può rilevare una caduta di qualche dB del livello sonoro solamente alle frequenze più alte mentre dal terzo grafico si evince che la frequenza di incrocio tra sub e satelliti è posta a 160 Hz. La distorsione per differenza di frequenze si mantiene ad un livello molto basso, superando di poco lo 0,3% solamente al di sopra dei 5 kHz. Il grafico delle distorsioni armoniche questo mese, a causa della presenza del subwoofer, è piuttosto complicato: sono state rilevate separatamente le curve relative ad un satellite ed al sub e riportate sullo stesso grafico. In nero possiamo vedere la risposta e la 2a armonica del satellite, ed in rosso la 3a armonica. Come si vede entrambe le curve di distorsione si mantengono ben al di sotto dell’1%, tranne in gamma bassa. Le curve relative al subwoofer sono disegnate in blu (risposta e 2a armonica) ed ancora in rosso (3a armonica). Anche in questo caso i valori misurati sono molto bassi, addirittura la terza armonica è sempre al di sotto dello 0,3% su tutta la gamma di funzionamento del sub.

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Non c’è da gridare al miracolo solo in quanto, ricordo, la bassa distorsione è una caratteristica tipica dei sistemi a carico simmetrico.

L’impedenza del sistema completo (un solo canale) è prossima ed anzi talvolta inferiore ai 4 ohm, fino a circa 1 kHz. C’è da considerare inoltre che la bassa  sensibilità esibita costringerà comunque ad alzare il volume dell’amplificatore per raggiungere un livello sonoro accettabile. Si dovrà quindi fare attenzione ad utilizzare amplificatori i cui stadi finali siano in grado di erogare una discreta corrente.

Alle consuete misure di MIL e MOL il sistema AR Athena, ad onta delle piccole dimensioni, si è comportato in maniera esemplare. Il sub riesce ad emettere i 100 dB già a partire da 80 Hz, mentre il satellite presenta un livello prossimo a questo già da 320 Hz in su.

Il decadimento della risposta nel tempo è molto rapido e si nota solo un picco secondario, di livello piuttosto basso, imputabile al ritardo con cui il segnale proveniente dall’altoparlante del sub, interno al mobile, giunge al microfono di misura.

tabella-ar-athena

L’ascolto

Date le dimensioni più che contenute di questo sistemino AR Athena, per la prova di ascolto ho dovuto ingegnarmi realizzando, con una buona quantità di riviste trafugate dal nostro magazzino, una coppia di supporti su cui porre i minuscoli satelliti. La collocazione più naturale del sub mi è sembrata quella a parete, cioè con il fondo del mobile appoggiato alla parete di fondo della stanza in modo che i due condotti di accordo presenti si trovassero ad una distanza di circa 30 cm da quest’ultima e praticamente a ridosso del pavimento. I satelliti sono stati anch’essi addossati alla parete anteriore, se non altro per minimizzare l’effetto delle riflessioni provenienti da quest’ultima. Per rompere il ghiaccio metto sul platorello del CD un bel disco di musica sinfonica e precisamente la «Nona Sinfonia» di Beethoven in una bellissima incisione della Telare. La scena è incredibilmente reale, con gli strumentisti ben disposti sia sul piano orizzontale che su quello verticale. L’impressione di naturalezza che ne deriva è eccezionale; l’impatto e la dinamica, specialmente considerando da dove esce il suono, lo sono altrettanto. Sembra davvero di essere al cospetto di un sistema di dimensioni ragguardevoli e suggerisco, a chi si diverte a fare degli innocenti scherzi, di nascondere il tutto dietro ad una tenda trasparente al suono ma non alla vista, ed invitare l’amico audiofilo superappassionato e super-esperto ad una seduta di ascolto: «Michele (gli esperti si chiamano tutti così), tu che sei un intenditore, dimmi che razza di sistema di riproduzione è questo?». Mi gioco la camicia che Michele, pur essendo così esperto a riconoscere il classico suono degli altoparlanti AR, non riuscirà a capire che ha davanti un sistemino sub più microsatelliti, e sarà pronto a mettere la mano sul fuoco di aver ascoltato una coppia di AR M6! Dopo questa digressione giocosa passo all’ascolto di vari brani di musica rock e jazz, come l’ultimo disco di Michael Jackson «Dangerous», ottimamente inciso, ed il mio preferito «Stili Life Talking» di Pat Metheny. Con tutti posso notare la notevole dinamica restituita e l’eccezionale ricostruzione della scena sonora. La timbrica è corretta, con i piatti ben in evidenza ma mai affaticanti, con bassi profondissimi ed ottimamente frenati, con medi naturali e limpidi.

 

Conclusioni

Allora… che ne dite? Io credo che queste Athena valgano proprio la pena di essere acquistate. In fondo un milione e cinquecentomila lire non sono poi tante viste le prestazioni elettriche e le caratteristiche costruttive del sistema. Sembra quasi incredibile che degli oggettini così piccoli possano davvero godere appieno  dell’appellativo hi-fi, ma è la verità. Se volete dei diffusori piccoli, facilmente occultabili, tanto carini da far morire di invidia gli amici, e far contenta la moglie,
ma nello stesso tempo non volete rinunciare a prestazioni sonore di livello superiore, questi «oggettini» sono per voi.
Pierfrancesco Fravolini

 

da AUDIOreview 117 giugno 1992


  • Costruttore: Acoustic Research – 330 Turnpike Street, Canton, MA 02021 Stati Uniti.
  • Distributore per l’Italia: Entel – Via Roma 116 40012 Calderara di Reno (BO). Tel. 051/729101.
  • Prezzo: L. 1.500.000 la coppia IVA compresa.

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Tipo: sistema subwoofer a carico simmetrico + satelliti.
  • Altoparlanti: subwoofer: 1 woofer 200 mm doppia bobina; satelliti: 1 midrange 80 mm. 1 tweeter a cupola morbida 19 mm.
  • Frequenze di crossover: 160 Hz, 5 kHz.
  • Risposta in frequenza: 50 Hz – 22 kHz (-3 dB).
  • Sensibilità: 89 dB 1 W/l m.
  • Impedenza: 4 ohm.
  • Potenza consigliata: 10-150 watt.

Author: Redazione

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